Solidarietà ai prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame da 36 giorni

22 maggio 2017. Sciopero generale in Palestina a sostegno dei prigionieri politici.

Lunedì mattina, in tutte le aree dei Territori palestinesi occupati, nella Striscia di Gaza e nella diaspora, si svolgerà uno sciopero generale in solidarietà con i prigionieri politici palestinesi che sono entrati nel 36° giorno del loro sciopero della fame.

I cittadini palestinesi si asterranno dal lavoro e dalle attività commerciali o imprenditoriali. Si fermeranno alcune istituzioni pubbliche e private, comprese le università delle aree palestinesi.
Il comitato nazionale per il sostegno allo sciopero della fame dei prigionieri ha invitato tutti i cittadini palestinesi in patria e all’estero a recarsi, alle ore 11:00, presso i punti di raduno e nelle tende della solidarietà per partecipare a marce e proteste.
La commissione ha inoltre chiesto di partecipare ad uno sciopero della fame di una giornata – dalle 10:00 alle 22:00 – in solidarietà con i prigionieri nelle carceri israeliane.
Da parte sua, il segretariato dell’Alta commissione per i cittadini arabi d’Israele ha dichiarato che alcuni settori pubblici rimarranno chiusi durante il giorno, ad eccezione delle scuole e dei servizi sanitari di emergenza.

36° giorno dello sciopero della fame dei prigionieri palestinesi; in tutto il mondo cresce la solidarietà. In Palestina, cresce la repressione israeliana.

La solidarietà con i prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame va crescendo in tutto il mondo. Ieri, funzionari delle Nazioni Unite tra cui il relatore speciale Michael Lynk, hanno espresso preoccupazione per i prigionieri palestinesi e ci sono statati presidi in Spagna, Francia, Belfast, Glasgow, Hellemmes, Evry, Chicago, Milano, Buenos Aires, Granada, Sevilla, Manila e Malaga. Per oggi sono programmate iniziative a Saint-Denis, Brussels, Milano, Cadice, an Roque, Aravena, Mans, New York, Berlino, Cagliari, Copenaghen.

Contemporaneamente  il tasso di repressione del Sistema Carcerario Israeliano nei confronti dei prigionieri in sciopero, aumenta. Ieri sono entrati in funzione ancora una volta i famigerati “bosta” (“Tomba Mobile”) blindati, all’interno dei quali ci sono piccole celle chiuse da tutti i lati, senza finestre e con micro fori per la respirazione, le cui pareti sono di ferro come i sedili di cui sono dotate. Celle che diventano roventi d’estate e gelide di inverno. I “bosta” Sono stati impiegati per il trasferimento di alcuni prigionieri in sciopero nelle prigioni di Beersheva, Mattia, e Ramla, anche “ospedali da campo”, perché attrezzate per l’alimentazione forzata.
In tutti i Territori Palestinesi Occupati continuano le manifestazioni della popolazione in solidarietà con i prigionieri. Nel corso di una di queste un colono israeliano ha assassinato un palestinese di 23 anni, Moataz Tayeh. Le “forze di sicurezza israeliane” hanno protetto il colono attaccando i manifestanti. È rimasto ferito il giornalista palestinese Majdi Esht ayyeh.
Altre 48 persone sono state arrestate.
La salute dei prigionieri peggiora: almeno due detenuti, Mohammed al-Qeeq e Ahmad Sa’adat, richiederebbero il ricovero in ospedale.
In questo scenario è atteso l’arrivo del presidente statunitense Trump.
Intanto, continua  il complice silenzio del Governo italiano.

Roma, 21 Maggio 2017

 

L’articolo Solidarietà ai prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame da 36 giorni sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.

Source: Cipsi

Leave a comment

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Your email is never shared. Required fields are marked *