CILAP e CIPSI: le richieste al nuovo governo

Il CILAP – Collegamento Italiano Lotta Alla Povertà, sezione italiana della rete europea European Anti Poverty Network, http://www.cilap.eu – e “Solidarietà e Cooperazione CIPSI” – coordinamento di 37 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, www.cipsi.it -, hanno scritto al Presente Giuseppe Conte e al Consiglio dei Ministri per sottoporre alcune considerazioni e richieste, oltre ad augurare un buon lavoro al nuovo governo. “I poveri continuano ad aspettare. Le disuguaglianze nel nostro Paese continuano ad aumentare. Il 10% della popolazione più ricca possiede oltre il 25% del reddito totale. Il 10% della popolazione più povera possiede il 2% del reddito totale. I lavoratori poveri guadagnano sempre meno, che siano dipendente, precari, liberi professionisti. Per le persone in povertà assoluta poco sta cambiando, visto che difficilmente hanno i requisiti per accedere ai servizi sociali, ad iniziare dalla mancanza di residenza e la persistente difficoltà dei comuni nell’attivare misure di contrasto alla povertà. I migranti sono discriminati e la cooperazione internazionale è al minimo storico. E quest’anno i giovani che partiranno per il Servizio Civile Universale sono n. 39.646 invece dei 53.000 dello scorso anno”. Pertanto CILAP e CIPSI chiedono al nuovo governo:

  1. Una riduzione delle condizioni di accesso alle misure di contrasto alla povertà, che consenta a chi è in povertà assoluta di poter beneficiare del sostegno economico, dato che queste persone non potranno lavorare o seguire percorsi di inclusione attiva
  2. Riconoscere un ruolo di regia ai Comuni nell’accesso e nella presa in carico dei beneficiari delle misure di contrasto alla povertà
  3. Migliorare le competenze del corpo dirigente dei Comuni alla luce delle opportunità finanziarie nazionali e comunitarie nel contrasto alla povertà.
  4. Rivedere i decreti sicurezza e le norme in materia di immigrazione.
  5. Riformare i trattati europei a cominciare da quello di Dublino.
  6. Finanziare il terzo settore e gli aiuti allo sviluppo internazionale.
  7. Garantire rapidamente l’integrazione dei fondi per il Servizio Civile Universale riportandoli almeno al livello dell’anno 2018.

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Source: Cipsi

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