Le modifiche al Servizio civile sorprendono gli enti. Via il Piano annuale e finanziamento dei programmi

di Francesco Spagnolo

Il Consiglio dei Ministri di mercoledì 27 ottobre scorso, tra i vari provvedimenti all’ordine del giorno ha approvato anche un decreto legge e un disegno di legge sul tema. Palazzini (Cnesc): “Queste proposte di modifica sono una sorpresa, almeno sul piano del metodo, non positiva”.

ROMA – Il Consiglio dei Ministri di mercoledì 27 ottobre scorso, tra i vari provvedimenti all’ordine del giorno ha approvato anche un decreto legge e un disegno di legge che hanno come obiettivo “quello di raggiungere ulteriori 8 dei 51 milestone e target il cui conseguimento è previsto, secondo il PNRR, entro il 31 dicembre prossimo”, come precisato dal Governo stesso.
In particolare nel “Decreto-legge recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose” l’articolo 29 introduce delle modifiche al Decreto legislativo 40/2017 “al fine di razionalizzare e semplificare il sistema del servizio civile universale” (SCU).

Il provvedimento, che ora dovrà essere convertito in legge dalle Camere entro 60 giorni, elimina il Piano annuale, che come previsto dal Decreto del 2017 è “lo strumento che individua, sulla base del Piano triennale, i programmi di intervento del servizio civile universale prioritari per l’Italia e per l’estero”. Allo stesso tempo stabilisce che “i programmi di intervento da finanziare sono individuati ogni anno con decreto dipartimentale sulla base delle risorse disponibili indicate nel documento di programmazione finanziaria”.

“Queste proposte di modifica sono una sorpresa, almeno sul piano del metodo, non positiva”, ci dice Licio Palazzini, Presidente della Conferenza nazionale degli enti di servizio civile (CNESC). “Nella Consulta dello scorso 21 ottobre il Capo Dipartimento De Giorgi ci aveva riferito di un possibile avvio di riflessione in tal senso, a cui vogliamo contribuire, ma non ci aspettavamo questa accelerazione soprattutto senza un adeguato confronto. Ogni cambiamento infatti, se non ben ponderato nel suo impatto, può portare a cose eccelse ma anche a dei disastri”, aggiunge Palazzini.

Intanto il Dipartimento nei giorni scorsi ha comunicato la proroga al 30 novembre prossimo dei termini per gli Enti per l’adeguamento delle loro nuove sedi, enti di accoglienza, sistemi e settori di intervento, originariamente prevista per il 31 ottobre. (FSp)

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