22 MARZO 2013, GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA E DELLA COOPERAZIONE IDRICA – BARBERA (CIPSI): “La nostra vita è legata all’acqua: un diritto vitale di tutti! Nazioni Unite e Governi ci riempiono di inutili promesse e dichiarazioni di facciata, schiave dei poteri economici. Oggi, chiediamo fatti concreti. Chiediamo ai poteri di essere al servizio della vita e dei più deboli, di concretizzare la cooperazione per l’accesso l’acqua per garantire sicurezza sociale, lotta alla miseria, giustizia sociale, uguaglianza di genere e prevenzione dei conflitti. Chiediamo al futuro governo italiano di rispettare le indicazioni dei referendum ed approvare subito una legge per regolamentare le risorse idriche, garantire la salvaguardia dell’acqua, accogliendo i principi della legge di iniziativa popolare depositata nel 2007, e riconoscendone la sua natura pubblica”.
Roma, 20 marzo 2013 – “Quasi un miliardo di persone non hanno un facile e sicuro accesso all’acqua potabile, 2,5 miliardi non hanno accesso a servizi igienici adeguati, oltre 1,1 miliardi defeca all’aperto, tra i 6 e gli 8 milioni di persone muoiono ogni anno a causa di disastri e malattie legate all’acqua, l’85% della popolazione mondiale vive nella metà del pianeta in cui non c’è sufficiente acqua potabile, ricorda Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione CIPSI – coordinamento di 40 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale – in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra venerdì 22 marzo 2013.
“La nostra vita è legata all’acqua – sottolinea Barbera – un diritto vitale di tutti! Nazioni Unite e Governi ci riempiono esclusivamente di inutili promesse e dichiarazioni di facciata, schiave dei poteri economici. L’acqua non è una merce e non può essere affidata al mercato, in Italia e nel mondo. Oggi, chiediamo fatti concreti. Chiediamo ai poteri di essere al servizio della vita e dei più deboli, di concretizzare la cooperazione per l’accesso l’acqua per garantire sicurezza sociale, lotta alla miseria, giustizia sociale, uguaglianza di genere e prevenzione dei conflitti”.
Il 2013 è dedicato dall’Onu come “anno internazionale della cooperazione idrica”, e la Giornata Mondiale dell’Acqua 2013 è dedicata in particolare alla Cooperazione per l’acqua. Barbera continua: “Molti studi dimostrano che se non cambia nulla, serviranno ‘tre pianeti Terra e mezzo” per garantire le esigenze delle persone con uno stile di vita paragonabile a quello Europeo o nordamericano. Non è possibile! La cooperazione per l’acqua è fondamentale per la sicurezza, la lotta contro la povertà, la giustizia sociale e l’uguaglianza di genere. Contribuisce a migliorare le condizioni di vita e le opportunità educative, soprattutto per le donne e i bambini. La cooperazione per l’acqua è fondamentale per la conservazione delle risorse, proteggere l’ambiente. È una prevenzione contro i conflitti per l’acqua e costruisce la pace tra individui, comunità e paesi”. Oggi l’agricoltura rappresenta quasi il 70% dei prelievi d’acqua (fino al 90% nelle economie emergenti). Ci vogliono circa 3500 litri d’acqua per produrre un chilo di riso, mentre un chilo di carne bovina richiede 15.000 litri (Hoekstra e Chapagain, 2008). Quasi il 66% dell’Africa è arido o semi-arido, e 300 milioni di persone in Africa sub-sahariana vivono sotto il fabbisogno necessario d’acqua.
“L’Italia – ricorda Barbera – è certamente una pioniera rispetto alle lotte per il riconoscimento dell’acqua come diritto di tutti e bene comune. I risultati dei referendum di due anni fa lo hanno dimostrato. Restano però tanti nodi da sciogliere per rendere effettivo tale diritto. Nel nostro paese sono ancora eccessivi gli sprechi di acqua. In piena crisi economica, vengono sprecati circa 220 milioni di euro l’anno a causa della cattiva gestione delle risorse idriche. Una famiglia italiana in media utilizza ogni giorno circa 385 litri di acqua, contro i 285 dei francesi e i soli 20 di un nucleo familiare africano. Ma soprattutto nei fatti, oggi, in Italia l’acqua è tornata ad essere una “merce” che si compra e si vende. Chiediamo ai poteri, di ascoltare l’invito di Francesco I e di essere al servizio della vita e dei più deboli. Chiediamo al futuro governo italiano di rispettare le indicazioni dei referendum ed approvare subito una legge per regolamentare le risorse idriche, garantire la salvaguardia dell’acqua, accogliendo i principi della legge di iniziativa popolare depositata nel 2007, e riconoscendone la sua natura pubblica”. “Le grandi banche – conclude Barbera – cessino di speculare con fondi d’investimento che gestiscono l’acqua come merce di mercato, investendo nella finanza speculativa con derivati e futures. I poteri politici ed economici devono difendere questo nostro pianeta, a partire dall’acqua, tutelando i più deboli e la vita di tutti”.