62°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

24-25 Gennaio 2015
62°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

Appello GML 2015 (.pdf)

Ho creato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra per sensibilizzare, mobilitare, scandalizzare l’opinione pubblica in favore di queste povere persone che hanno tutti i titoli e i diritti di essere considerati per quello che sono: degli uomini! Raoul Follereau

La Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, ancora oggi è questa mobilitazione generale di tutti gli uomini e le donne, di tutti i cuori, voluta dal suo creatore Raoul Follereau, nel 1954. Nei Paesi con molti Malati è un giorno di festa. L’occasione di sensibilizzare la popolazione e di mobilitare le autorità locali. Nel nostro Paese e nelle nostre comunità, è il mezzo di lottare contro il disinteresse e l’emarginazione, informando e mobilitando le generosità di tutti.

Il 24 e 25 gennaio 2015, i volontrai della nostra Associazione e della Fondazione Follereau tenderanno la mano per i Malati di Lebbra nelle nostre comunità e a tutti – uomini e donne – di buona volontà, per raccogliere una parte dei fondi necessari alla loro diagnostica, alle loro cure e al loro reinserimento sociale.

La raccolta dei fondi di questa giornata aiuterà la Fondazione Raoul Follereau a raggiungere i suoi tre obiettivi prioritari per l’anno 2015:

  •     fermare il contagio;
  •     prevenire le invalidità;
  •     combattere l’esclusione, favorendo il reinserimento sociale.

 Alcuni esempi di spese necessarie:

  • 24 € –  per l’acquisto di 2 paia di scarpe, per proteggere i piedi insensibili di un malato guarito handicappato, per un 1 anno.
  • 100 € – per 1 kit di cura, per permettere ad ogni infermiere specialista in lebbra di curare i malati che soffrono di reazioni.
  • 260 € – per l’acquisto di un 1 triciclo, per dare autonomia di movimento ad un malato handicappato guarito.
  • 750 € – per una protesi tibiale, per la mobilità di un malato handicappato guarito.

Partecipa e aiutaci anche tu!
Puoi versare i tuoi contributi attraverso:

Conto Corrente Postale n° 13604137 (Ass.ne Voglio Vivere Onlus – Via Roccavilla, 2 – Biella – tel. 338.9312415)

C/C – BIVER BANCA – Biella IBAN – IT35 U060 9022 3000 0004 4586 063

Il contributo decisivo della Fondazione Raoul Follereau alla cura della lebbra è legato alla generosità dei donatori privati, delle imprese, che grazie ai loro contributi, alle loro donazioni, alle eredità, ci pemettono di continuare l’opera di Raoul Follereau. VOGLIO VIVERE ONLUS permette di beneficiare delle detrazioni fiscali per le ONLUS ed il suo bilancio è certificato ogni anno.

 Appello 2015

 Davanti al persistere della lebbra – 200mila novi malati – la Fondazione Raoul Follereau intensifica il suo impegno e chiede l’aiuto di tutti.

La 62°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra rappresenta l’opportunità di riflettere umanitariamente sulle gravi catastrofi sanitarie in tanti paesi, spesso i più toccati dalla povertà. Oggi, dobbiamo prendere atto che il numero dei nuovi casi annui di lebbra non diminuisce. Di fronte a questa situazione, la Fondazione Raoul Follereau ha definito una nuova strategia 2015-2018 con l’obiettivo principale di interrompere la catena di trasmissione della malattia.

Una situazione nascosta inquietante – I medici sul campo sono unanimi: contrariamente alle attese, la lebbra continua a propagarsi. I 200.000 nuovi casi identificati annualmente, non riflettono tutta la realtà: altrettanti uomini, donne, bambini, abitanti in zone isolate, instabili, prive di infrastrutture sanitarie, sfuggono ogni anno all’identificazione con grande pericolo di sviluppare postumi invalidati e contaminare tutto l’ambiente circostante.

2015-2018 – un piano decisivo – Di fronte alle difficoltà per fare diminuire il numero di malati di lebbra, tutti gli operatori internazionali impegnati: l’ILEP, Federazione delle associazioni che lottano contro la lebbra nel mondo di cui il Fondazione Raoul Follereau è membro fondatore, e l’organizzazione Mondiale della Sanità, hanno definito e messo a punto un piano di azione per i futuri tre anni, finalizzato a tre grandi obiettivi:

  •     fermare il contagio;
  •     prevenire le invalidità;
  •     combattere l’esclusione, favorendo il reinserimento sociale.

Nuove sfide nella ricerca – La Fondazione Raoul Follereau finanzia da sempre il lavoro dei ricercatori per mettere a punto una nuova terapia per interrompere la trasmissione del contagio; elaborare un test di diagnostica precoce per scoprire la lebbra prima di ogni segno visibile; controllare le resistenze ad uno dei componenti della polichimioterapia e per la ricerca di un vaccino.

Generosità, speranza nella vittoria – La lebbra non esiste più in Francia e in molti Paesi. Ma contagia ancora un uomo, una donna, un bambino, ogni due minuti nel mondo. Ciascun malato ha bisogno della nostra attenzione e della nostra generosità per essere curato in tempo, prima che la lebbra non gli infligga una doppia condanna: fisica e sociale. È a questa sfida, a questa speranza, a questa vittoria che contribuiranno le offerte raccolte nella 62°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra.

La Fondazione Raoul Follereau e l’Associazione Voglio Vivere ONLUS in Italia, sono organismi caritativi privati che seguono la via tracciata dal loro fondatore per lottare contro l’esclusione sociale causata dalla malattia, dalla povertà o dall’ignoranza. Ponendo l’uomo, senza distinzione di origine o di religione, al centro della loro azione; privilegiando le azioni che mirano a curare, educare, formare e reinserire, la Fondazione opera con l’aiuto dei suoi donatori, dei suoi partner e di suoi volontari, per un mondo più giusto e più umano.

La Lebbra – una malattia attuale

Segni distintivi – lenta incubazione e stimmate irreversibili.

La lebbra, o malattia di Hansen, è una malattia infettiva cronica causata dal bacillo Mycobacterium leprae. Colpisce essenzialmente la pelle, le mucose ed il sistema periferico nervoso. Si trasmette per le vie respiratorie e colpisce indifferentemente gli uomini, le donne ed i bambini; non è ereditaria. È una malattia poco contagiosa che può però portare alla paralisi e a infermità gravi se non è diagnosticata e curata in tempo. È una malattia molto insidiosa a lenta incubazione; i suoi primi segni possono apparire molti anni dopo l’infezione. Il primo sintomo visibile è una macchia insensibile sulla pelle.

Un trattamento efficace ma lungo

Si utilizza una cura definita con la collaborazione della Commissione medico-scientifica Follereau, un polichemioterapia (PCT) composta da tre antibiotici che uccidono il bacillo e guariscono il malato in 6 o 12 mesi, a secondo della forma della malattia, paucibacillaire o multibacillaire. La cura è gratuita per i malati ed interrompe la catena di trasmissione, ma deve essere amministrata fin dall’apparizione dei primi segni della malattia per evitare mutilazioni. La PCT guarisce il malato, ma non può riparare le eventuali invalidità.Con un tasso di ricaduta del 1,5%, è attualmente il mezzo il più sicuro e più efficace per uccidere il bacillo.

Sintomo della povertà 

Malattia tropicale trascurata, simbolo dell’esclusione sociale, legata al destino dell’uomo dalla notte dei tempi, la lebbra resiste ancora nelle regioni più povere e sfavorite dove imperversano  l’ignoranza e la miseria. Due altri grandi flagelli stigmatizzati e denunciati socialmente da Raoul Follereau, combattuti dalla Fondazione che porta il suo nome.

Alcuni dati significativi – Fonte OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)

  • 215.656 nuovi casi diagnosticati nel 2013 – 1 nuovo caso ogni 2 minuti
  • 129.464 casi multibacillaires (forma più contagiosa)
  • 13.295 che presentano delle incapacità di grado 2, visibili ed irreversibili,
  • 17.796 bambini con meno di 15 anni

Dove sono – Fonte OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)

  • Africa                                    casi   20.911   – 10%
  • America                                casi   33.084   – 15%
  • Mediterraneo Orientale    casi    1.680    –   1%
  • Asia Sud-Est                        casi 155.385   – 72%
  • Pacifico Occidentale          casi    4.596    –   2%

 Una diminuzione della malattia a livello mondiale ma non infranazionale

Scientificamente l’eliminazione della lebbra è stata raggiunta nel 2000: attualmente esiste meno di un caso di lebbra ogni 10.000 abitanti nel mondo. Tuttavia, come ricordalo dall’OMS nel suo Estratto epidemiologico del 5 settembre 2014: “non è stato raggiunto il livello infranazionale in quanto numerosi Paesi endemici hanno ancora molti malati, più di uno ogni 10.000 abitanti”.

Il principale ostacolo resta la povertà, sinonimo di isolamento e di instabilità; con infrastrutture sanitarie, per la formazione e la cura, insufficienti. C’è bisogno principalmente di nuove attrezzature, nuovi trattamenti e test di diagnosi precoce) per ridurre il rischio di trasmissione.

Le sfide 2015-2018: a cosa servono i vostri contributi

Per continuare la lotta contro la lebbra, con l’ILEP: la Federazione delle associazioni internazionali che lottano contro la lebbra, fondata da Raoul Follereau e l’organizzazione Mondiale della Salute, la Fondazione Raoul Follereau ha definito e messo a punto una strategia per i prossimi tre anni finalizzata a tre obiettivi principali:

 1 – Fermare il contagio

Nuovo approccio per rompere la catena della trasmissione: il rintracciamento attivo. Riposa su dei medici ed infermieri buoni formati pertanto 5 a 10 giorni all’incontro dell’ambiente dei malati di recente rintracciati e sofferente del lebbra multibacillaire, più contagiosa. I paesani sono invitati a venire a consultare per ogni problema di pelle. Tutto è messo così in opera affinché i vicini del malato siano esaminati precisamente e l’umano-mente più possibile. Queste missioni necessitano del tempo, degli sforzi e dei mezzi, ma esse condi-tionnent l’indietreggiamento della lebbra nelle tasche di endemia persiste. Per esempio, un recente giro in Costa d’Avorio ha permesso di rintracciare 100 malati in una settimana…

2 – Prevenire le invalidità

Le complicazioni della lebbra devono essere rintracciate e prese incaricate precocemente possibile per evitare delle mutilazioni definitive. Pioniera in materia, il Fondazione Raoul Follereau si attacca a sviluppare dei centri di riferimento di alta qualità nei paesi che appoggia. Finanzia parallelamente la formazione del personale di questi centri, che attrezza in consumabile e medicinali utili. Così, ogni infermiere supervisore lebbra è dotata di un kit speciale che permette di trattare immediatamente ed efficacemente le reazioni o complicazioni fattori di invalidità.

3 – combattere l’esclusione, favorendo il reinserimento sociale 

Malattia della povertà, la lebbra è anche il simbolo dell’esclusione: infligge un doppia fatico, al tempo stesso fisico e sociale, alle sue vittime. Quando le invalidità sono irreversibili, il réa-daptation fisico, addirittura l’operazione, la protesi, il triciclo… impediscono che le infermità degli occhi, delle mani, dei piedi, non si aggravano, ed aiutano il malato a vivere col suo handicap.

Ed ancora… 

I malati, gli uomini di campo, aspettano molto i ricercatori. Ai lati di uni e degli altri da sempre, il Fondazione Raoul Follereau finanzia dei lavori di ricerca vi-sant particolarmente: il collocamento al punto di un nuovo trattamento, per fermare il contagio,; l’elaborazione di un test di rintracciamento, per rintracciare innanzitutto la lebbra segno apparente,; la surveil-lancia delle resistenze, per ornare ad ogni resistenza ad uno coi componenti del trattamento per po-lychimiothérapie.

Una Federazione per essere più efficaci. La Fondazione Raoul Follereau agisce in concertazione con l’ILEP di cui è membro fondatore. La Federazione internazionale – ILEP – per la lotta contro il lebbra, voluta da Raoul Follereau, raggruppa 15 associazioni ed ha per obiettivo di promuovere e facilitare la cooperazione dei suoi membri che coordinano il loro sostegno a livello mondiale per evitare i doppi interventi e gli sprechi di risorse. Seguendo le raccomandazioni dell’OMS, l’ILEP mette in opera le strategie adatte alle varie realtà sul campo.

Il lavoro delle Associazioni Follereau contro la lebbra

“È indiscutibile che la lotta contro la lebbra ha registrato dei risultati incoraggianti. Oggi, disponiamo di trattamenti molto efficaci e accessibili, anche se la battaglia non è ancora vinta; bisogna mantenere le attività di lotta contro la lebbra ancora per decenni, altrimenti rischiamo di vedere questa malattia riemergere nei 20 anni a venire…” Dott. Christian Johnson, Esperto consulente scientifico della Fondazione Raoul Follereau

1943 – inizio delle 1.200 conferenze di Raoul Follereau per finanziare la costruzione del primo villaggio per i malati di lebbra ad Adzopé in Costa d’Avorio.

1952 – richiesta di Raoul Follereau all’ONU per ottenere una carta universale per i diritti e la libertà dei malati di lebbra. In numerosi paesi endemici, essi diventano malati come gli altri, sottoposti alle leggi comuni e dunque protetti da esse.

1954 – lancio della Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, celebrata ogni ultima domenica di gennaio.

1965 – sotto l’impulso di Raoul Follereau, creazione dell’ILEP, Federazione delle associazioni che lottano contro la lebbra nel mondo: coordinamento unico nel suo genere per la lotta contro una malattia.

1981 – collaborazione della Commissione Medica Follereau alla messa a punto di una polychemioterapia primo trattamento efficace. Questa terapia ha permesso già di guarire più di 14 milioni di malati.

1990 – partecipazione alla definizione dei programmi nazionali lebbra (PNL, in paesi endemici).

1997 – contributo al lancio di campagne sistematiche di eliminazione della lebbra (CEL).

2000 – sostegno finanziario dell’equipe dell’istituto Pastore che identifica la sequenza del genoma della lebbra.

2008 – raggiunta la soglia di eliminazione della malattia – meno di 1 malato ogni 10.000 abitanti – nei paesi di coordinamento della cura.

2012 – la lebbra non è più un problema di salute pubblica nei paesi sostenuti dalle associazioni Follereau, ma la battaglia alla lebbra richiede altri sforzi: bisogna curare i nuovi casi fin dall’inizio, anticipare le infermità, reinserire i malati guariti e continuare a sostenere la ricerca.

2013 – La diagnosi e il trattamento precoce della malattia restano la sfida principale della lotta alla lebbra. Paragone dei ceppi di lebbra medievale e contemporanea.

2015 – Contributo al piano 2015-2018 per fare fronte alla stagnazione del numero dei nuovi casi annuali, con tre obiettivi prioritari: fermare la trasmissione del bacillo, prevenire le invalidità e continuare l’azione di inclusion e sociale dei malati.

Raoul Follereau

Rivoltatevi!
Sì, rivoltatevi! In favore di quelli che questa sera si coricheranno con la fame,
questi miliardi di uomini tra cui tanti  hanno molto meno di 20 anni…
Denunciate, ma per esaltare. Contestate, ma per costruire.
Che la vostra rivolta lei stessa – e la sua collera – sia amore.
Credete all’impossibile. Rilasciate la speranza. Fate rifiorire la felicità!
Raoul Follereau – 1968

Giornalista e scrittore. L’uomo per il quale: vivere è aiutare a vivere.

Raoul Follereau è conosciuto per la sua incomparabile azione in favore dei malati di lebbra, il fervore e la determinazione con cui condusse questa battaglia per questa minoranza dimenticata.
Si sa meno su quanto rappresentasse per lui l’impegno contro tutte le altre lebbre, che caratterizzò tutta la sua vita contro quelle forme di lebbra che condannano all’esclusione.

 Lo si può comprendere quando si scoprono tutte le iniziative di questo cristiano impegnato, per chiedere uno statuto internazionale per i malati di lebbra, sostenere la ricerca o fondare la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra; ma anche per creare all’indomani della guerra, un Natale per i bambini poveri o suscitare un gesto solidale per i più emarginati; e ancora, trascinare al suo seguito 3 milioni di giovani a firmare e inviare all’ONU la petizione “Un giorno di guerra per la pace”…
Attraverso il suo impegno, Raoul Follereau – soprannominato il vagabondo della carità – chiamava ad una rivoluzione delle mentalità, ad un’amore-combattimento, un’amore-rivolta, contro l’ingiustizia sociale e l’asservimento dei poveri”.

L’azione di questo uomo impegnato, proseguito dalla Fondazione che porta il suo nome e dalle Associazioni nel mondo tra cui VOGLIO VIVERE ONLUS in Italia, si distende ad ogni iniziativa che promuove la dignità della persona umana, che sia esclusa a causa della sua malattia, della sua ignoranza o della sua povertà.

“La civiltà è il desiderio paziente, appassionato, ostinato, che ci siano meno di ingiustizie, meno dolori, meno disgrazie” Una battaglia diversa dalle altre”. (R.Follereau 1964) 

“Vivere è aiutare gli altri a vivere. Biosgna fare felici, per essere felici”. Il libro d’amore (R. Follereau 1920)

Voglio Vivere,
al lavoro in Italia
per i malati di lebbra da 58 anni

È un’Associazione di amici per testimoniare la solidarietà nella vita quotidiana, per sostituire alle tante parole, fatti concreti in risposta ad ogni sofferenza ed emarginazione.

L’Associazione si propone di:

  • sostenere la crescita dei bambini, la loro educazione e formazione
  • informare adeguatamente l’opinione pubblica
  • promuovere la crescita di una società multietnica
  • realizzare interventi di cooperazione internazionale con le popolazioni dei paesi più poveri
  • sostenere l’autosviluppo delle popolazioni locali
  • promuovere una cultura della solidarietà vissuta
  • intervenire nei casi di emergenza per disastri naturali, calamità, conflitti

Chiedi di diventare Socio dell’Associazione:

  • Puoi, nei tuoi ambiti di vita quotidiana – famiglia, lavoro, amici, parrocchia, – diffondere i valori della solidarietà e dell’Amore universale, coinvolgendo altre persone a sostenere le nostre iniziative.
  • Puoi venire ad aiutarci, offrendo un po’ del tuo tempo libero per preparare le iniziative, inviare materiale, raccogliere carta e materiale usato, organizzare mostre ed incontri…
  • Puoi contribuire liberamente a sostenere le iniziative dell’Associazione versando le tue offerte nei Conti Correnti bancari e postali riportati, oppure impegnandoti a devolvere una percentuale mensile del tuo reddito in Solidarietà.

Ecco la sfida che “Voglio Vivere – ONLUS – Membro Unione Internazionale Raoul Follereau” lancia alla lebbra e alla povertà: scoprire, guarire e reinserire le persone ammalate.

Le offerte raccolte potranno essere inviate direttamente all’Associazione tramite:

  •     Conto Corrente Postale n° 13604137 (Associazione Voglio Vivere Onlus – Via Roccavilla, 2 – Biella)
  •     C/C – BIVER BANCA – Biella –  IBAN – IT35 U060 9022 3000 0004 4586 063

Per contatti e ulteriori informazioni rivolgersi
a CARLA CAMATEL (Segretario Generale) tel. 329.7412044
o Guido Barbera (Presidente) tel. 338.9312415.

Causa di Beatificazione
di Raoul e Madeleine Follereau
La Carità in azione

Preghiera
per chiedere Grazie per l’intercessione del Servo di Dio  RAOUL FOLLEREAU

 Signore Gesù,
Tu, Che Ti sei piegato con tanta tenerezza sui malati di lebbra lungo le strade di Galilea,
Tu, Che hai promesso che ogni gesto d’amore verso i malati,
ci avrebbe aperto le Porte del Regno,
noi, Ti rendiamo grazia per aver dato al Tuo Servo Raoul Follereau questo sguardo di Fede
che gli ha permesso di riconoscerTi negli esclusi,
che egli ha amato e servito per tutta la sua vita con il sostegno di Madeleine, sua moglie,
secondo il suo motto “la sola verità, è amarsi”.
Noi Ti supplichiamo umilmente di darcelo come modello affinché,
sul suo esempio e per le sue preghiere,
anche noi possiamo diventare dei nuovi e vivi “buoni samaritani”
e Ti preghiamo, per sua intercessione,
di accordarci la Grazia … (esprimere qui la Grazia richiesta)
Amen

Preghiera scritta da S.E. Rev.ma Mons. Pierre ZÉVACO
Vescovo Emerito di Fort-Dauphin, Madagascar
Obstat: P.G. Pelletier  –  Imprimatur: M. Vidal, Vic.Ep.
Arcidiocesi di Parigi, 9 Luglio 2013

Per le Grazie ricevute, si prega di comunicare al Postulatore, all’indirizzo:

“Movimento per la Canonizzazione di Raoul e Madeleine Follereau”
(Mouvement pour la Canonisation de Raoul e Madeleine Follereau)
33, Rue de Dantzig  –  F – 75015 Paris
e.mail: mouvement.follereau@gmail.com
Tel.:  +33 (0)1-71.60.97.44  /  Fax :  +33 (0)1-48.56.22.22

 “Ambasciatori dei Poveri presso i Poveri.  Ecco ciò che è stata la nostra vita.
E noi, al loro servizio, abbiamo fatto fiorire le nostre vite.”

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