Di seguito riportiamo l’articolo di Lorenzo Maria Alvaro, scritto per Vita.it
Il ministro al question time della Camera conferma la mancanza dei 70 milioni e sostiene che «per portare la dotazione a 210 milioni si useranno 50 milioni di Garanzia Giovani e 20 milioni di residui di spesa». Solo che Garanzia Giovani e Servizio civile non sono intercambiabili. «Restano intatte le preoccupazioni e le critiche», fanno sapere dalla Cnesc.
«Il servizio civile è un pilastro
essenziale per costruire una cittadinanza consapevole, dal momento che, come
dichiarato dallo stesso Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio
civile universale in data 5 settembre 2019, è “uno strumento di pace e di
integrazione, una forma di aiuto a chi vive in disagio o ha minori opportunità,
un atto di amore e di solidarietà verso gli altri, una occasione di confronto con
altre culture, una risorsa per il Paese, una esperienza utile per avvicinarsi
al mondo del lavoro”», ha sottolineato al question time alla Camera il deputato Alessandro Fusacchia del gruppo misto.
Premesso questo il parlamentare ha sottolineato che «a quanto si apprende da
notizie di stampa non risulterebbero assegnati al servizio civile universale i
70 milioni di euro aggiuntivi provenienti dal “Fondo per l’attuazione del Piano
nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”
del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le
parti opportunità – (atto Camera n. 2090), grazie al quale ulteriori 13 mila
ragazze e ragazzi potrebbero partecipare al programma». La domanda posta è su come intenda il Ministro
«garantire un adeguato finanziamento del servizio civile capace di portare ad
un costante, progressivo e significativo ampliamento della platea dei giovani
interessati al programma».
«Nel 2018 grazie anche a una
serie di congiunture favorevoli e straordinarie si è verificato un incremento
importante di risorse che aveva determinato un aumento di posti disponibili
rispetto all’anno precedente molto importante arrivando a 53 mila posti con un
investimento di 300 milioni di euro», ha
risposto il Ministro delegato per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo
Spadafora, che ha continuato, «già nel 2019 era stata operata
un’importante riduzione di finanziamenti. Lo scorso anno però il Governo era
riuscito a stanziare 50 milioni in più attraverso la legge di bilancio per
arrivare a circa 40 mila operatori volontari, solo 13 mila meno di quelli
dell’anno precedente. Al fine di incrementare il contingente il Governo ha
proposto l’incremento dei famosi 70 milioni di euro. Questo provvedimento com’è
noto non è ancora stato esaminato. Allo stato attuale sono disponibili sul
fondo nazionale solo 149 milioni di euro stabiliti dai Governi precedenti.
Tuttavia si può disporre di 50 milioni del programma Garanzia Giovani, e di 20
milioni provenienti dai residui di spesa. Raggiungendo così 210 milioni di
euro. Per eguagliare lo stesso risultato dell’anno scorso avremo bisogno di
ulteriori 20 milioni, per questo ho scritto a Conte e Gualtieri per reperirli.
L’obiettivo rimane l’idea di stabilizzare con una cifra minima il servizio
civile universale».
«La questione è strana fin
dall’inizio. Negli anni passati si veniva a saper il giorno dopo che lo storno
veniva fatto. Oggi è da luglio che aspettiamo di capire», sottolinea Licio Palazzini, presidente della CNESC,
«Sentire poi che Spadafora torna a confondere i fondi di Garanzia Giovani con
quelli che servono per il bando ordinario lascia perplessi. Non sono la stessa
cosa. I fondi di Garanzia Giovani riguardano solo alcune Regioni e solo alcune
categorie di giovani. Il Servizio Civile è universale per natura. Quindi
mancano almeno ancora 70 milioni. Come Cnesc la nostra posizione è chiedere un
bando ordinario da 40mila posizioni, conclude Palazzini.
L’articolo Servizio Civile: dal ministro Spadafora nessuna risposta e tanta confusione sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.
Source: Cipsi