di Riccardo Petrella
Attraverso i suoi ultimi tweets Trump ha incitato gli americani armati ad agire contro i governatori di diversi Stati del suo Paese, in particolare i governatori democratici. Ha dell’incredibile, ed è del tutto intollerabile.
Il presidente Trump è un “malato” violento. Sta trascinando il mondo alla rovina. È urgente fermare le sue esplosioni irresponsabili. Trump è un pericolo pubblico globale. Di fronte alla sua violenza, dobbiamo ricorrere a mezzi non violenti. Appelli, petizioni, referendum popolari, dimostrazioni in tutto il mondo da parte di artisti, insegnanti, indigeni, contadini, donne, studenti.
Ieri sera ho sognato di partecipare alle manifestazioni dei
popoli africani, latinoamericani, europei e asiatici che, insieme, chiedevano la rimozione di Trump. Una sorta di
impeachment popolare globale. Difficile, però, perché spingerebbe i cittadini
statunitensi a unirsi contro quello che potrebbero considerare un attacco alla
loro libertà e democrazia.
Ho anche sognato di partecipare, il prossimo novembre, ad
un’assemblea mondiale degli Abitanti della Terra in Svizzera (ad Altdorf, il
villaggio del leggendario Guglielmo Tell), per dichiarare l’indipendenza degli
Abitanti della Terra da due despoti: da un lato, il dominio mondiale degli
Stati Uniti, la prima potenza militare egemonica; dall’altro, il dominio del
sistema capitalistico finanziario mondiale, simboleggiato dal potere predatorio
delle prime 100 società mondiali per capitalizzazione in borsa, veri ladri
della vita della Terra “in nome del denaro”.
Possa lo spirito della Terra, la cui Giornata Internazionale della Madre Terra si celebrerà il 22 aprile, soffiare sui sogni dei suoi abitanti.
Bruxelles, 19 aprile 2020
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