Il webinar che si è tenuto ieri sul tema: “Il valore sociale dell’Educazione: driver di sviluppo e capitale immateriale”, durante il quale si è discusso di come dovranno cambiare educazione e formazione nell’epoca dell’accelerazione e dei repentini cambiamenti imposti dalla pandemia.
28 ottobre 2020 – Rispondere alle nuove necessità emerse con la pandemia e garantire un’educazione continua, accessibile e di qualità. Il mondo dell’education si trova ora di fronte a sfide come queste, alle quali dovrà rispondere sviluppando modelli innovativi che mettano al centro la formazione di nuove competenze, per educare cittadini attivi e responsabili, flessibili di fronte alle perpetue trasformazioni della società. Questo il quadro emerso oggi durante il webinar “Il valore sociale dell’educazione: driver di sviluppo e capitale immateriale” organizzato da Vises, onlus di riferimento di Federmanager, in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli.
Il vasto impatto
che la pandemia sta generando negli equilibri macroeconomici e
nell’occupazione rende ancora più imprescindibile il ruolo che scuola, università e sistemi formativi ricopriranno nell’offrire una
risposta alla crisi, fornendo a giovani ed adulti le competenze richieste dal
mondo delle imprese.
“Nella
Next Normality interi settori si trasformeranno grazie al digitale, e saranno
sempre più necessarie skills non verticali, ma orizzontali, larghe. Per questo
le Università hanno il compito di re-interpretare i percorsi formativi,
innovando processi e strumenti di apprendimento, per far sì che le competenze
rappresentino driver di sviluppo per una nuova economia” ha dichiarato il
Direttore Generale della Luiss Giovanni
Lo Storto, proseguendo: “Spesso si dice che la formazione sia la chiave per
il futuro. Lo è, ma una chiave la si può girare in due direzioni, e solo se la
giriamo dalla parte della innovazione, riusciremo a guardare al futuro con
maggiore consapevolezza”.
Nei
suoi saluti introduttivi, il Presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla, ha sottolineato: “Dobbiamo costruire ponti più
solidi tra l’impresa e la scuola. Gli studenti oggi rischiano di restare
indietro a causa degli ostacoli della diffusione del coronavirus, con effetti
discriminatori verso chi è più debole o meno abbiente. Un vaccino possibile è
rappresentato proprio dalla formazione alla vita. Riuscire a stringere il
collegamento tra il momento dello studio e la scoperta del mondo del lavoro non
solo prepara meglio i giovani al futuro, ma può essere uno strumento importante
di stimolo all’apprendimento”.
Al panel
di discussione hanno partecipato esperti del settore dell’education e
rappresentanti del mondo del lavoro, per confrontarsi e condividere esperienze
concrete e proposte innovative.
“Negli
ultimi mesi, a causa dell’emergenza Covid-19, la scuola si è ritrovata al
centro dell’interesse dell’opinione pubblica e non solo degli addetti ai
lavori, ma ancora una volta temo si sia trattato di un’occasione persa.” – ha
affermato Antonello Giannelli, presidente
ANP – “La didattica e la qualità dell’istruzione interessano poco, non si
ragiona in prospettiva. La scuola sconta oggi errori del passato e anche
problemi organizzativi non risolti di altri settori della Pubblica
Amministrazione. I temi che meritano un approfondimento, anche in ottica di
investimenti sul Recovery fund, sono altri: l’innovazione metodologica e
tecnologica, la formazione e qualificazione del personale, un legame più
stretto con le esigenze espresse dalle imprese. Questo per garantire ai ragazzi
una didattica di qualità, che li metta in grado non solo di crescere come
persone, ma anche di orientarsi e inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro.
Non è un compito semplice, certo, ma abbiamo il dovere di assumere questo
impegno perché alla scuola è legato il futuro dei giovani e del Paese.”
“Siamo
di fronte ad un’accelerazione tecnologica – ha proseguito Marco Bentivogli,
Coordinatore di Base Italia ed esperto di politiche del lavoro – che prevede la
necessità di radicare in tutti i contratti di lavoro il diritto soggettivo alla
formazione esigibile lungo tutta la vita lavorativa. Bisogna evitare che il
progresso lasci indietro le persone costruire un grande piano di reskilling con
formazione adattiva e di qualità”.
“Siamo consapevoli che in questo periodo così complesso dobbiamo agire con responsabilità mettendo le nostre competenze al servizio dei più giovani. Come Federmanager Roma abbiamo formato con Vises i Manager che lavoreranno come volontari nelle scuole con metodologie innovative che resteranno patrimonio anche dei ragazzi, favorendo e agevolando la loro voglia di apprendere.” Ha dichiarato Giacomo Gargano, Presidente Federmanager Roma. “La nuova normalità a cui siamo chiamati ha bisogno dei giovani così come ha bisogno di un approccio manageriale per vincere la sfida in cui tutti siamo impegnati – ha affermato Bruno Villani, Presidente di ALDAI-Federmanager – Solo uniti e coesi potremo farcela. È necessario pianificare cosa si vorrà essere nel futuro e tracciare la strada per arrivarci: education, sostenibilità e concretezza sono e saranno elementi fondamentali per lo sviluppo del sistema Paese”.
Scarica il comunicato stampa (formato pdf)
Per informazioni: VISES – Ufficio Stampa, email: comunicazione.vises@federmanager.it, web: www.vises.it
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