Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

30-31 gennaio 2021

Appello
68°ma Giornata Mondiale
dei Malati di Lebbra



Ho creato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra per sensibilizzare, mobilitare, scandalizzare l’opinione pubblica in favore di queste povere persone che hanno tutti i titoli e i diritti di essere considerati per quello che sono: degli uomini!
(Raoul Follereau)

Cari amici,
la lebbra è una malattia dimenticata. Non dimentichiamo però coloro che soffrono. La lebbra colpisce ancora oggi, una persona ogni tre minuti! Un ammalato su 10 è un bambino! Dagli anni 2000, la lebbra è stata classificata come una malattia tropicale. È presente in più di 120 paesi in tutto il mondo e in 15 Paesi si concentra il 94% dei nuovi casi rilevati. Dopo l’India, il Paese più colpito è il Madagascar.

I malati, spesso, si trovano abbandonate nelle zone rurali, in condizione di estrema povertà. Più di 210.000 nuovi casi vengono ancora diagnosticati ogni anno. Quasi 15.000 bambini hanno contratto la lebbra nel 2019. 3 milioni di persone guarite dalla lebbra vivono ancora con gravi mutilazioni invalidanti. Nel 2019 sono stati diagnosticati quasi 11.000 nuovi casi di lebbra con infermità irreversibile. 1 paziente su 20 rimarrà a vita disabile, a causa della lebbra. La lebbra, quindi, non è vinta! Oltre 210.000 nuovi malati sono scoperti ogni anno nel mondo.

Questa cifra, seconda la fondazione Raoul Follereau che opera dal 1968 in 15 Paesi del mondo con 104 progetti e 46 dispensari, è fortemente sottostimata, a causa della diminuzione delle cure e delle attività per la ricerca degli ammalati. Nei Paesi più poveri, oggi, la lebbra è in forte ripresa, perché la lebbra è una malattia della miseria! Nel solo Madagascar nel 2019 ci sono stati più di 1500 nuovi ammalati. Non possiamo e non dobbiamo, quindi, dimenticare i malati di lebbra!

In questa 68ma Giornata Mondiale dei Malati d Lebbra, La Fondazione Raoul Follereau è impegnata a contrastare l’emarginazione di cui sono ancora vittime i malati di lebbra e a sviluppare strategie che permettano di contrastare la diffusione del contagio, attraverso:

  • Campagne di prevenzione attraverso il lavoro di equipe di medici itineranti nei villaggi
  • La prevenzione delle invalidità e la riabilitazione fisica, per ridurre i rischi di paralisi dovute alla lebbra
  • La sensibilizzazione della popolazione e la formazione preventiva per evitare contagi ed infezioni
  • Il finanziamento della ricerca per un vaccino e per nuovi farmaci più efficaci e rapidi nella cura.

Come Raoul Follereau ripetiamo: “Il nostro mondo non ha che una sola alternativa: o amarsi o scomparire! Nel XX° secolo del Cristianesimo, ho trovato lebbrosi in prigione, in manicomio, rinchiusi in cimiteri dissacrati, internati nel deserto con filo spinato attorno, riflettori e mitragliatrici. Ho visto le loro piaghe brulicare di mosche, i loro tuguri infetti, i guardiani col fucile. Ho visto un mondo inimmaginabile di orrori, di dolore, di disperazione.” Vivere è aiutare a vivere!

Questa 68° Giornata Mondiale dei Malati di lebbra è una giornata di solidarietà con i malati di tutto il mondo, ma è anche un po’ una Giornata di tutti noi, in questo periodo di pandemia, dove tutti ci sentiamo emarginati da varie forme di lebbra. Una giornata per riscoprire che, per essere felici, dobbiamo far felici!

Nessuno, può essere felice da solo e, nessuno può andare a dormire alla sera e dormire sonni tranquilli, finché, anche solo un bambino, sarà emarginato o sofferente a causa della lebbra.

Continuare a vivere una vita piena di desideri, avere sempre un desiderio per noi irraggiungibile… ci rende solo tutti, INFELICI. La sola verità, è AMARSI.

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