Il 6 marzo 2021 il Servizio Civile celebra 20 anni dalla sua istituzione.
È una storia affascinante che affonda in realtà le sue radici più lontano, nel diritto all’obiezione di coscienza riconosciuto attraverso un servizio civile alternativo alla leva e, in quanto tale, obbligatorio ed esclusivo per gli uomini.
Vent’anni fa, in quel 6 marzo 2001, quando venne approvata la Legge n. 64, il servizio civile prese la forma che riconosciamo anche oggi: volontario, aperto anche alle donne, fondato sulla difesa della Patria e sui principi costituzionali di solidarietà sociale, volto a salvaguardare e tutelare il patrimonio della Nazione e a contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani. Da allora tanta è la strada che ha percorso grazie agli oltre 523.000 ragazzi e ragazze che hanno scelto di fare un’esperienza unica ed irripetibile, fino ad approdare nel 2017, con il decreto legislativo n. 40, alla trasformazione in Servizio civile Universale, con l’ambizione di accogliere tutte le richieste di partecipazione da parte dei giovani interessati. È un Servizio Civile, quello universale, ancora più attento agli operatori volontari e al loro bisogno di crescere, di maturare conoscenze, esperienze e competenze, di essere più cittadini dell’Europa e del mondo, di avvicinarsi più concretamente anche al mondo del lavoro. È un Servizio Civile che cerca di strutturarsi, di programmare, di fare rete, di rafforzarsi come sistema, di incidere maggiormente sui territori e sulle comunità. E sono queste alcune delle sfide con cui oggi ci si confronta, nella convinzione che il percorso è ancora lungo, a tratti accidentato, ma anche sfidante e stimolante.
Vent’anni fa il primo bando per la selezione di volontari contava su 396 posti, poche settimane fa scadeva l’ultimo bando aperto a 55.793 operatori volontari. Nel 2001 erano pochi gli enti che potevano realizzare progetti di servizio civile, oggi, nel 2021, all’Albo degli enti di servizio civile universale sono 397 i titolari e oltre 13.000 gli enti di accoglienza, con quasi 56.000 sedi di attuazione progetto distribuite su tutto il territorio nazionale e in tutti i continenti.
Nel 2001, rispondendo all’evoluzione sociale di quel tempo, il servizio civile apriva le porte, oltre che alle cittadine italiane, anche ai ragazzi riformati al servizio militare; nel 2015, di fronte ormai ad un mondo globalizzato accoglieva finalmente anche i giovani stranieri; oggi risponde agli alti obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e affronta con coraggio la drammatica emergenza sanitaria.
Sono cambiate tante cose ma non la passione e l’entusiasmo dei giovani, che sono sempre gli stessi, la dedizione e lo sforzo degli enti, che se è possibile crescono nel tempo, l’impegno delle istituzioni che con tenacia e convinzione affrontano il cambiamento e lavorano quotidianamente per far crescere il sistema, e infine i valori fondativi dell’istituto, che si rafforzano con il passare degli anni.
Il 2021 è l’anno in cui il Servizio Civile dimostrerà, come fa da sempre, di esserci concretamente, di sapersi adattare alle esigenze mutevoli, senza mai però perdere la strada, quella strada che sta percorrendo con determinazione ormai da vent’anni.
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