Before You Go: il viaggio inizia dalla meta – voci dal Senegal

BEFORE YOU GO si avvale di 10 partner ed è rivolto a 1000 persone residenti in Albania, Marocco, Tunisia, Senegal, Mali e Costa d’Avorio che hanno intenzione di intraprendere un percorso migratorio verso l’Italia.

Per facilitare questo progetto migratorio verso l’Italia Before you go propone corsi di formazione pre-partenza in lingua italiana, educazione civica, giardinaggio, mediazione culturale, edilizia e lavoro di cura della persona e della casa.

Insieme al partner CIPSI, in Senegal, stiamo avviando le attività di comunicazione e diffusione del progetto per promuovere i corsi che inizieranno nei prossimi mesi.

Abbiamo raccolto dal campo alcune voci di operatori e stakeholders per raccontarvi le loro impressioni sul progetto e sul valore delle formazioni offerte.

Martina Pierobon di CIPSI, tutor dei corsi, ci racconta: “Il progetto è aperto a tutto il Senegal, ma si concentra in particolare nella capitale Dakar e nella sua immediata periferia. È stato accolto con entusiasmo e interesse dalla comunità locale e visti i tratti innovativi, numerose associazioni si sono rese disponibili a collaborare attraverso la diffusione nelle loro reti e canali sociali delle opportunità messe a disposizione dall’iniziativa. Siamo in una fase di promozione e raccolta di candidature per i corsi che inizieranno entro la fine dell’anno e che permetteranno ai beneficiari delle formazioni di giungere in Italia con una maggiore consapevolezza del contesto di destinazione, favorendo la loro piena integrazione”.

Insieme a Martina, collaborano al progetto due volontarie del servizio civile universale 2021, Erika Raspadori e Tatiana Noviello che si stanno occupando delle candidature alle formazioni. Per Erika, l’innovatività del progetto risiede innanzitutto nell’approccio verso la migrazione: “un approccio olistico alla migrazione legale, inteso come uno strumento prezioso utile a far prendere coscienza dei propri diritti e sentirsi quanto prima parte integrante di una società profondamente diversa da quella di origine. Per me, questa iniziativa è un’opportunità unica di ascolto verso chi decide di lasciare una vita troppo spesso amara per iniziarne una nuova, dal sapore più dolce”. Per Tatiana, il senso del viaggio è connaturato nelle persone ed è “necessario difenderlo quando diventa bisogno oltre che piacere. Credo che il progetto vada verso questa direzione e ascoltare le storie di tutt* quell* che ci scrivono per avere informazioni sulle candidature dà il senso di una realtà che è sempre stata circolare e non può essere concepita come lineare e unilaterale”.

Tra le testimonianze degli attori della comunità locale, anche quella di Amath SarrPresidente dell’Associazione Académie Banlieue Culture ABC: “Quando il successo diventa una priorità, è necessario avere un progetto di vita. E quando il lavoro diventa un modo per sopravvivere, il viaggio diventa a sua volta un mezzo per raggiungere i nostri obiettivi di successo. Dunque, viaggiare è una forma e una strategia di raggiungimento degli obiettivi. Partire per l’Europa è giusto, ma avere un progetto di viaggio è meglio”.

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