“Rafforzare la logica della solidarietà” per un reale cambiamento di rotta: è quello che Papa Francesco auspica nel sistema alimentare mondiale nel messaggio inviato al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, in vista dell’annuale Giornata mondiale dell’alimentazione del 16 ottobre: dobbiamo esortare produttori e consumatori a prendere decisioni etiche e sostenibili
Adriana Masotti – Città del Vaticano
Nel messaggio inviato al direttore generale della Fao, Qu Dongyu, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, il Papa afferma che “sconfiggere la fame una volta per tutte” è “una delle sfide più grandi dell’umanità” ed è “una meta ambiziosa”. Ricorda che il Vertice Onu sui sistemi alimentari dello scorso 23 settembre ha evidenziato l’urgenza di soluzioni innovative per trasformare il nostro modo di produrre e di consumare. Un impegno “improrogabile”, scrive il Papa, citando poi il tema della Giornata 2021: “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore”, osserva:
Il tema proposto quest’anno dalla Fao sottolinea il bisogno di un’azione congiunta affinché tutti abbiano accesso a un’alimentazione che garantisca la massima sostenibilità ambientale e che inoltre sia adeguata e a un prezzo accessibile. Ognuno di noi ha una funzione da svolgere nella trasformazione dei sistemi alimentari a beneficio delle persone e del pianeta, e “tutti possiamo collaborare […] per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”.
Nel mondo fame e problemi di obesità
Esiste un paradosso nel mondo, evidenzia Francesco nel messaggio, riguardo all’accesso al cibo: se più di tre miliardi di persone non possono contare su una dieta nutriente, quasi due miliardi di altre persone sono in sovrappeso o soffrono gli effetti di una cattiva alimentazione e di uno stile di vita sedentario. Per tutelare la salute di tutti è dunque necessario il “cambiamento a tutti i livelli” e la riorganizzazione dei sistemi alimentari nel loro insieme. E il Papa suggerisce quattro ambiti di azione che riguardano la campagna, il mare, la nostra tavola, la questione dello spreco alimentare:
I nostri stili di vita e le nostre pratiche di consumo quotidiane influiscono sulla dinamica globale e ambientale, ma se aspiriamo a un cambiamento reale, dobbiamo esortare produttori e consumatori a prendere decisioni etiche e sostenibili e sensibilizzare le generazioni più giovani sull’importante compito che svolgono per rendere realtà un mondo senza fame. Ognuno di noi può offrire il suo contributo a questa nobile causa.
Il fondamentale contributo dei piccoli agricoltori
La crisi mondiale innescata dal Covid-19 offre, scrive ancora il Papa, l’opportunità al cambiamento per il quale è fondamentale e prezioso il contributo dei piccoli produttori ai quali “occorre facilitare” l’accesso alle innovazioni nel settore agroalimentare utili a “rafforzare la resistenza al cambiamento climatico” e ad “aumentare la produzione di cibo”. Quindi, Papa Francesco ribadisce ancora una volta il suo pensiero:
La lotta contro la fame esige di superare la fredda logica del mercato, incentrata avidamente sul mero beneficio economico e sulla riduzione del cibo a una merce come tante e rafforzare la logica della solidarietà.
La vicinanza del Papa e della Chiesa a chi lotta contro la fame
Nel messaggio il Papa assicura la vicinanza della Santa Sede e della Chiesa cattolica all’impegno nel settore alimentare della Fao e di altre realtà, perché vengano garantiti i diritti fondamentali di ogni persona e invocando su tutti loro la benedizione di Dio Onnipotente, conclude: “Che quanti spargono semi di speranza e di concordia sentano il sostegno della mia preghiera affinché le loro iniziative e i loro progetti siano sempre più fruttuosi ed efficaci”.
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