Appello dell’associazione Voglio Vivere, membro dell’Unione Internazionale Raoul Follereau: “In questa GML 2023, vogliamo riaffermare il nostro impegno contro la lebbra e nei confronti di tutte le lebbre, anche quelle più pericolose della malattia stessa come la fame e la miseria. La storia di Soavina (9 anni) curata in Madagascar. Con il nostro lavoro siamo presenti prima, durante e dopo la malattia. Un mondo senza lebbra è possibile!”.
Biella, 23 gennaio 2023 – In occasione della 70° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, che sarà celebrata il 28 e 29 gennaio 2023, Guido Barbera, presidente dell’associazione Voglio Vivere e membro del Direttivo dell’Unione Internazionale Raoul Follereau, nel presentare un Appello (allegato) ha dichiarato: “Perché la lebbra distrugge ancora molte vite? Perché è una malattia dimenticata. Non dimentichiamo però coloro che soffrono per la lebbra. La lebbra non è vinta! Oltre 200.000 nuovi malati sono scoperti ogni anno nel mondo. Questa cifra, seconda la fondazione Raoul Follereau che opera dal 1968 in 18 Paesi del mondo, è fortemente sottostimata, a causa della diminuzione delle cure e delle attività per la ricerca degli ammalati. Nei Paesi più poveri, la lebbra è in forte ripresa. Non dimentichiamo i malati di lebbra! Questa 70° ma Giornata Mondiale dei Malati di lebbra è una giornata di solidarietà con i malati di tutto il mondo. Un mondo senza lebbra è possibile!”.
In questa 70°ma Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, la Fondazione Raoul Follereau è impegnata a contrastare l’emarginazione di cui sono vittime i malati di lebbra e a sviluppare strategie che permettano di contrastare la diffusione del contagio. Le strategie avviate dalla Fondazione per limitare il contagio sono:
- Campagne di prevenzione attraverso il lavoro di equipe di medici itineranti nei villaggi;
- La prevenzione delle invalidità e la riabilitazione fisica, per ridurre i rischi di paralisi dovute alla lebbra;
- La sensibilizzazione della popolazione e la formazione preventiva per evitare contagi ed infezioni;
- Il finanziamento della ricerca per l’utilizzo di un vaccino e per nuovi farmaci più efficaci e rapidi nella cura.
6 Obiettivi in 4 Paesi. Per intervenire in maniera globale ed efficace contro la lebbra e l’Ulcera di Buruli, noi abbiamo organizzato il lavoro attorno a 6 Obiettivi principali. Sei punti essenziali che ognuno può accompagnare, sviluppare e migliorare, grazie all’aiuto di ciascuno di voi.
Oggi la Fondazione Follereau ha 4 Paesi prioritari, dove si concentra il lavoro per migliorare la situazione locale: Benin, Tchad, Costa d’Avorio e Madagascar. 4 Paesi che affrontano questa pandemia millenaria.
Continua Barbera: “Zero contagi, Zero handicap, Zero discriminazioni. È l’obiettivo comune che ci siamo fissati e insieme, possiamo raggiungere”.
La testimonianza per la Giornata Mondiale 2023 di Soavina (9 anni) e sua mamma Dimby: “Sorridere alla vita, nonostante tutto!”. Soavina (si pronuncia “Soav”) è “il sorriso”! Tutto è iniziato nel 2018. Soavina arriva al centro della lebbra e tubercolosi a Marana in Madagascar con sua madre Dimby, i suoi due fratelli, sua zia Fara (sorella gemella di sua madre) e suo cugino. Aveva solo 5 anni, ma presentava già una forma molto grave di lebbra con eritema nodoso, una specie di brufoli sul viso. La sua vita era in pericolo, ma poteva ancora sperare in una vita migliore. Fin dalla nascita, Soavina è stata contagiata dalla malattia, ed è vissuta da emarginata, negli stenti e nell’insicurezza. Sua madre, Dimby, insieme a sua zia Fara, era già ammalata di lebbra da quando era incinta. Rifiutate dai loro mariti rispettivi ed emarginate nel villaggio dove vivevano. Vivevano, da sole, ammalate, con i loro figli, sopravvivendo a malapena, grazie a piccole donazioni. Il loro calvario è durato anni, fino a quel giorno del 2018, in cui è stata accolta nel centro di Marana, gestito con ammirevole impegno e amore da suor Sabine, affiancata da altre 6 consorelle. Suor Sabine ci racconta che, appena arrivate, le 2 madri avevano pianto così tanto che non riuscivano a parlare dalla gioia e singhiozzavano. Per loro due e Riz, il fratello maggiore di Soavina, era purtroppo troppo tardi per le cure: le loro mani e i loro piedi erano irrecuperabili. Rimarranno handicappati per tutta la vita. Per Soavina invece, saranno necessari 3 anni di cura per guarire, con non poche difficoltà e ricadute. Oggi, Soavina è completamente guarita e si appresta finalmente a vivere la vita come una qualsiasi bambina della sua età. Nel centro in cui si trova, con i suoi fratelli e cugini, ora lei ha iniziato a frequentare la scuola (nessuno della loro famiglia era mai andato a scuola, prima di allora). La famiglia oggi ha anche una piccola casa indipendente ed un terreno da coltivare, messo a loro disposizione disposizione dalla Fondazione Follereau. Una vita quasi normale, illuminata oggi dal meraviglioso sorriso di Soavina.
Voglio Vivere-ONLUS, al lavoro per i malati di lebbra da oltre 60 anni.
È un’Associazione di amici per testimoniare la solidarietà nella vita quotidiana, per sostituire alle tante parole, fatti concreti in risposta ad ogni sofferenza ed emarginazione.
L’Associazione si propone di:
- sostenere la crescita dei bambini, la loro educazione e formazione
- informare adeguatamente l’opinione pubblica
- promuovere la crescita di una società multietnica
- realizzare interventi di cooperazione internazionale con le popolazioni dei paesi più poveri
- sostenere l’autosviluppo delle popolazioni locali
- promuovere una cultura della solidarietà vissuta
- intervenire nei casi di emergenza per disastri naturali, calamità, conflitti
Le offerte raccolte potranno essere inviate direttamente all’Associazione tramite:
Conto Corrente Postale n° 13604137
(Associazione Voglio Vivere Onlus – Via Roccavilla, 2 – Biella)
C/C – BIVER BANCA – Via Gramsci 19 – 13900 Biella
IBAN – IT61F0608522300000044586063
Per contatti e ulteriori informazioni rivolgersi a CARLA CAMATEL tel. 329.7412044 o Guido Barbera tel. 338.9312415.
Mail: segreteria@voglio-vivere.it
L’articolo 28-29 gennaio 2023: 70°ma Giornata Mondiale dei malati di Lebbra. Obiettivo: ZERO LEBBRA. È possibile! sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.