Un’iniziativa della Coalizione ACT (Agorà degli Abitanti della Terra, Casa Comune /Gruppo Abele, Transform Europe….)
Il valore della vita non è il denaro né il potere
Negli ultimi trent’anni, il denaro (la finanza) e il potere (la guerra) hanno
accresciuto il loro dominio sulla vita, grazie anche alle innovazioni tecnologiche
basate sulle nuove biotecnologie e sull’intelligenza artificiale in un contesto
dominato dall’economia di mercato.
Gradualmente, tutti i beni pubblici comuni essenziali per la vita sono stati
mercificati, monetizzati, privatizzati e svenduti alla finanza privata. Tra questi,
l’acqua e, in generale, la natura, trattata come “capitale naturale”. Inoltre, i
crescenti conflitti tra gli Stati più potenti del mondo per l’appropriazione
privata della terra, dell’acqua, dell’aria, delle sementi e della conoscenza (in
particolare attraverso i brevetti) hanno nuovamente innescato la logica della
guerra mondiale, compresa quella in corso da un anno in Ucraina, che rischia di
incendiare il pianeta. Siamo in una nuova fase bellica dei rapporti tra i Paesi più
potenti. A pagarne le conseguenze saranno le popolazioni più povere del
mondo on con sacrifici umani, devastazioni della natura e danni materiali
ntollerabili.
Oggi il mondo mostra due facce feroci: da un lato la violenza della finanza e
dall’altro la violenza della guerra. È necessario agire per far cessare ogni forma
di violenza.
È in questo contesto che si inscrivono la necessità e l’urgenza di una
mobilitazione civile nel campo della finanza, contro gli attori finanziari
privati globali che negli ultimi due anni hanno messo in atto un vero e proprio
furto della natura, della vita.
Il furto della natura da parte della finanza
Nel dicembre 2021, l’associazione Agora des Habitants de la Terre ha lanciato su
change.org la campagna “Liberiamo l’acqua dalla borsa” contro la collocazione dell’acqua
in borsa il 7 dicembre 2020 da parte del Chicago Mercantile Exchange, la più grande
società di trading di materie prime del mondo. In Italia e in Francia abbiamo raccolto
120.209 firme, un record per una petizione a favore dell’acqua, un diritto universale e un
bene pubblico globale! Ebbene, i gruppi sociali dominanti, non solo in Italia e in Francia,
con il sostegno delle autorità pubbliche, non hanno prestato alcuna attenzione
all’opinione dei cittadini attivi. Anzi, la situazione è peggiorata. Dopo Chicago, la Borsa di
New York, la più grande del mondo, ha deciso di creare una nuova classe di attività
finanziarie, i “Capitali Naturali”, e una nuova categoria di società quotate, le Natural
Capitals Corporations (NAC). Inoltre, in nome della difesa della natura e dello sviluppo
sostenibile (!?) ha proposto che il 30% del mondo naturale sia affidato alla gestione di
queste società, cioè allo stesso sistema produttivo e finanziario che è noto essere il
principale responsabile dell’attuale disastro della natura!
Purtroppo la storia non è finita. Nel dicembre 2022, dopo solo un anno, il documento
finale della COP15-Biodiversità dell’ONU, adottato da più di 190 Stati, ha approvato il
principio di considerare la natura come un insieme di “capitali naturali” a cui deve essere
dato un prezzo di mercato (monetizzazione della natura) e il cui valore economico deve
essere integrato nei calcoli di gestione economica e di impatto ambientale, in tutte le aree
e a tutti i livelli territoriali. E questo, in una logica di ottimizzazione della gestione globale e
locale dei capitali (natura compresa!) nell’interesse dei loro detentori più ricchi e potenti.
La COP15-Biodiversità ha inoltre confermato il proprio sostegno all’affidamento del 30%
del mondo naturale alla gestione secondo gli attuali canoni dell’economia e della finanza,
approvando una serie di misure che sanciscono la finanziarizzazione della natura.
Il principio del 30% non è in discussione. La parte del mondo naturale da proteggere,
anche per il restauro, avrebbe dovuto essere aumentata al 50%. Ciò che è in discussione è
che la COP15, senza dire, ovviamente, che la protezione dovrebbe essere affidata alle
Natural Assets Corporations, come richiesto dalla Borsa di New York, ha fatto chiaro
riferimento, per quanto riguarda la gestione, a principi e misure da promuovere che sono
specifici dell’attuale funzionamento dell’economia di mercato e della finanza globale. Né
ha affermato che gli Stati, le autorità pubbliche, devono tornare a essere direttamente
responsabili della salvaguardia e della cura della natura, e che devono dare l’esempio
rispettando le proprie Costituzioni e i Trattati internazionali, ponendo fine a pratiche
lassiste molto dannose per la salute della vita del nostro Pianeta e dei suoi abitanti. Un
esempio importante è la devastazione del suolo, scarsamente protetto e devastato
ovunque.
La COP15 ha compiuto un furto “esistenziale” della natura, una vera
e propria inversione di senso e di valori. Finora la natura è sempre stata
pensata e vissuta come fondamento e cornice di riferimento della vita sulla
Terra, Madre Natura! Attraverso la sua finanziarizzazione, la natura viene
ridotta a una categoria del sistema economico, il capitale naturale, e il suo
valore sarà determinato essenzialmente dal suo valore di scambio sui mercati
come “asset” finanziario.
Dare alla natura un prezzo monetario, stabilito dai mercati
finanziari, è privo di senso. Gli ecosistemi e i loro frutti sono beni in
sé e per la rigenerazione della vita.
L’obiettivo della petizione è quello di:
chiedere alle forze sociali e politiche più attive a favore della realizzazione
concreta dei diritti universali alla vita e dei diritti della natura, di mobilitarsi
per chiedere alle autorità pubbliche nazionali e internazionali di liberare la
natura, Madre Terra, dalla sottomissione alle logiche e agli interessi
della finanza globale e di riconoscere che il valore della vita non si
misura in denaro.
A questo scopo, vi chiediamo di sostenere le seguenti proposte:
Le decisioni delle Borse sulla natura sono inaccettabili
Le autorità pubbliche italiane (parlamento e governo) devono affermare di
considerare illegali, in quanto contrarie al diritto alla vita dei cittadini e
all’art.9 riformato della Costituzione – “La Repubblica….Tutela l’ambiente , la
biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni” -, le
decisioni prese dalla Borsa di Chicago (gestita da una multinazionale
finanziaria privata americana e principale proprietaria della Borsa di Milano) in
merito alla quotazione dell’acqua in Borsa, e dalla Borsa di New York
(anch’essa gestita da una multinazionale finanziaria privata americana) in
merito alla finanziarizzazione della natura, degli ecosistemi e dei servizi
ecosistemici.
I diritti della Madre Terra non sono in vendita
Le autorità pubbliche fitaliane, e attraverso di esse le autorità pubbliche
europee, dichiarano insostenibili e inaccettabili le disposizioni approvate dalla
COP15-Biodiversità (dicembre 2022) (obiettivi 2 e 3, 14 e 15, e soprattutto 19.)
che hanno convalidato l’adozione di misure di aperto sostegno alla
finanziarizzazione della natura.
Allo stesso tempo, queste autorità pubbliche devono promuovere l’adozione di
nuove leggi e misure coerenti e innovative a favore del riconoscimento dei
diritti della natura. È tempo di adottare una Carta europea dei diritti della
natura e una Convenzione mondiale sui diritti della natura, attualmente
completamente assenti dall’agenda europea e mondiale.
Una Carta globale dei beni comuni pubblici mondiali
Riportare al centro della convivenza umana,buona, giusta e pacifica, dal locale
al globale, i beni comuni pubblici globali essenziali per la vita a cui tutti
hanno incondizionatamente diritto. I responsabili della res publica globale
devono, sulla base di un’effettiva partecipazione dei cittadini, promuovere
l’elaborazione e l’adozione di una “Carta globale dei beni comuni
pubblici mondiali ” prima che la guerra globale in corso spazzi via tutto.
L’articolo Liberiamo la natura dal dominio della finanza e dei potenti in lotta per la supremazia globale sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.