Di seguito, pubblichiamo l’interessante articolo, dal titolo: “Chi finanzierà l’acqua nei prossimi anni”, di Riccardo Petrella, che sarà presentato oggi 21 marzo 2024 a Lione in occasione di una conferenza organizzata da Lyon Métropole (la città ha approvato nel 2023 il passaggio alla gestione pubblica dell’acqua potabile e dei servizi igienico-sanitari) e il 22 marzo a Bruxelles, in occasione di un evento pubblico in due parti organizzato congiuntamente da Rise for the Climate (Kim le Quang) e l’Agorà.
Riccardo Petrella afferma che: “La situazione globale dell’acqua – un diritto universale da garantire e un bene pubblico globale da tutelare – non fa che peggiorare. Ma le coraggiose lotte degli abitanti della Terra continuano, come conferma il messaggio ‘Nous étions mille et cent’ (‘Eravamo mille e cento’) inviato dagli amici de La Boisselière (Philippe Veniel e Melissa e Laury Gingreau)”.
Nell’articolo si legge che: “Per quanto riguarda il diritto universale all’acqua, alla vita, più di 2 miliardi di esseri umani sono ancora privi del diritto di accedere alla fonte di vita che è l’acqua potabile, e 4,2 miliardi non dispongono di alcun servizio igienico (toilette, ad esempio). Inoltre, 4 miliardi di persone si trovano in uno stato di forte stress idrico (disponibilità di acqua necessaria per vivere nel loro territorio inferiore a 1.000 m³ all’anno, per persona, tutti usi combinati). Si possono immaginare le conseguenze per la salute e la speranza di vita.
I leader mondiali hanno abbandonato l’obiettivo di garantire il diritto all’acqua per tutti (secondo l’OMS, la FAO e l’UNICEF, almeno 50 litri al giorno per persona). L’acqua per tutti al 1990 fu l’obiettivo fissato dal primo Decennio internazionale dell’acqua promosso dalle Nazioni Unite (1981-1991) Non fu raggiunto. L’obiettivo del Secondo decennio internazionale dell’acqua (2005-2015) divenne più “modesto”: fornire acqua potabile alla metà delle persone che non vi avevano accesso. Anche questo fallì. Le ambizioni del Terzo Decennio, in corso (2018-2028) sono diventate molto modeste: garantire semplicemente il diritto all’acqua al maggior numero possibile di persone!
Non solo ma, a partire dal 1992, i leader mondiali hanno cambiato la definizione della natura del “diritto all’acqua”. Non si tratta più di “accesso a un minimo vitale di acqua potabile per tutti, garantito dalla comunità attraverso le finanze pubbliche ed imprese pubbliche”. È diventato, come sancito ufficialmente nel grande accordo globale delle Nazioni Unite rappresentato dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (2000-2015), “l’accesso all’acqua potabile su base equa e a un prezzo abbordabile” gestito da aziende private, anche quotate in borsa, sulla base di un contratto noto come “delega al settore privato di un servizio pubblico”. Questo rappresenta un completo ribaltamento del concetto di acqua ridotto a “bene economico” di mercato. Di conseguenza, come avviene per tutti i beni e servizi di mercato, il finanziamento è assicurato dal prezzo pagato dal consumatore, un prezzo stabilito secondo il principio del recupero totale dei costi (compresa la remunerazione del capitale, cioè il profitto)”.…
Per leggere l’articolo completo: https://www.pressenza.com/it/2024/03/chi-finanziera-lacqua-nei-prossimi-anni/
Fonte: Pressenza International Press Agency, dove l’articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2024
L’articolo “Chi finanzierà l’acqua nei prossimi anni?”, di Riccardo Petrella sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.