di Debora Moliterno, volontaria in Servizio Civile Universale nel progetto “Costruendo ponti: integrazione scolastica per minori migranti” presso l’ente CIPSI
In Italia i dati Istat, Censis, ed Eurostat denunciano un peggioramento mai visto prima negli ultimi 15 anni. Le persone che vivono in condizione di povertà assoluta raggiungono quasi i 6 milioni della popolazione, di cui più di 1,2 milioni minori, “registrando il calo più significativo dei salari reali tra le principali economie OCSE” (Actionaid, 11 Ottobre 2024).
La precarietà lavorativa colpisce 7 persone su 10, mentre 4 milioni sono quelle che, pur lavorando, rimangono povere. Le fasce colpite da questa situazione sono principalmente le donne e i giovani, in quanto vittime di un accesso limitato a risorse e ad opportunità lavorative.
Sono 2 milioni e 500 mila le famiglie in precarietà abitativa e circa 2 milioni le famiglie che non si possono più curare. La dispersione scolastica colpisce un giovane su cinque, situazione quest’ultima che interessa prevalentemente il Sud del Paese.
Nella classifica Global Gender Gap 2024 l’Italia si posiziona all’87° posto a livello generale – perdendo ben 8 posizioni rispetto al 2023 – mentre in Europa si colloca al 37° posto su 40.
La Giornata Mondiale contro la Povertà e le Disuguaglianze, celebrata ogni anno il 17 ottobre, rappresenta un momento cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere iniziative volte a garantire pari dignità e diritti. Istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/196 del 22 dicembre dello stesso anno, questa giornata è nata dall’iniziativa di Padre Joseph Wresinski e di circa 100,000 difensori dei diritti umani riuniti il 17 ottobre 1987 sulla piazza del Trocadero a Parigi, per esprimere il loro rifiuto sulle condizioni di miseria e per esortare l’umanità ad unirsi in nome della tutela e del rispetto i diritti umani.
La Povertà nel Mondo
La povertà è stata definita come: “una condizione umana caratterizzata da prolungata o cronica privazione delle risorse, delle capacità, delle alternative, della sicurezza e della necessaria possibilità di godere di adeguati livelli di stile di vita e di altri diritti civili, culturali, economici politici e sociali.” (United Nations Committee on Social, Economic and Cultural Rights, 2001).
Da questa definizione, possiamo dedurre che la povertà non riguarda solo la sfera economica, ma coinvolge anche aspetti sociali, culturali e politici. Essa si manifesta, infatti, in una mancanza di accesso a risorse essenziali come cibo, acqua, istruzione e servizi sanitari.
Importante, nella definizione di povertà, è il concetto di povertà relativa e, quindi, “alla misura del disagio economico in rapporto al tenore di vita medio di una società” (Terre des Hommes, https://terredeshommes.it/news/poverta-nel-mondo/). In questo modo, viene messa in luce la presenza di situazioni di disuguaglianza economica che caratterizza anche le comunità dei paesi a medio-altro reddito come Europa e USA.
Come afferma Terres des Hommes, dal 1970 a oggi, il numero di persone che vive in condizioni di povertà estrema è diminuito notevolmente. Questa diminuzione è stata una conseguenza dell’esponenziale crescita economica di Paesi come Cina e India che, in pochi anni, ha contribuito alla riduzione della soglia di povertà di milioni di persone.
Tuttavia, secondo il Rapporto sullo Sviluppo Umano 2021, circa 700 milioni di persone vivono ancora in condizioni di estrema povertà, con meno di 1,90 dollari al giorno, il che le espone a condizioni di vita precarie e a una mancanza di accesso a opportunità di sviluppo e benessere. Questa condizione è stata aggravata dal COVID-19, il quale ha invertito il processo portando ad una retrogressione della situazione.
Le cause della povertà sono molteplici e spesso interconnesse tra loro. Tra queste troviamo:
- Disuguaglianza Economica: La crescente disparità di reddito tra le diverse fasce della popolazione crea un divario che rende difficile per molti accedere a opportunità di lavoro e istruzione.
- Conflitti e Instabilità Politica: Le guerre e i conflitti armati, come la crisi russo-ucraina e quella che sta colpendo il Medio-Oriente, generano sfollamenti, distruzione di infrastrutture e interruzione dei servizi essenziali, contribuendo alla crescita della povertà.
- Cambiamenti Climatici: Le calamità naturali e i cambiamenti climatici hanno un impatto devastante su agricoltura e risorse idriche, mettendo a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone.
- Accesso Limitato all’Istruzione: L’assenza di un’istruzione adeguata limita le possibilità di impiego e perpetua il ciclo della povertà.
L’importanza della Mobilitazione
La Giornata Mondiale contro la Povertà serve a promuovere la mobilitazione collettiva. Organizzazioni non governative, enti pubblici e cittadini sono incoraggiati a partecipare a eventi, campagne e discussioni che mettano in evidenza queste problematiche. È fondamentale che le voci di chi vive in condizioni di povertà siano ascoltate e che siano parte integrante della definizione delle politiche. In questo senso, il terzo settore dovrebbe cercare di influenzare le strategie portate aventi dalle varie istituzioni, col fine di favorire gli interessi dei soggetti interessati.
In questo contesto, la solidarietà internazionale è essenziale. La comunità globale deve lavorare insieme per implementare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, la quale indica come primo obiettivo lo sradicamento della povertà estrema in tutte le sue forme ovunque.
In conclusione, «il “miracolo” della cooperazione è una strategia di squadra che apre un varco nel muro della folla indifferente che esclude chi è più debole» (Papa Francesco, 16 Marzo 2019).
L’articolo Giornata Mondiale contro la Povertà e le Disuguaglianze sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.