“Sauvons la RDC”

Dopo due giorni di lavori, si è concluso il conclave, tenutosi a Nairobi, promosso dall’ex presidente Joseph Kabila. Il risultato è stato la creazione di una nuova piattaforma politica denominata “Savouns la RDC” (Salviamo la RDC), con l’obiettivo di rappresentare la resistenza nazionale, ancora salda, di fronte al declino a cui i valori repubblicani stanno andando in contro. Da subito è stata chiara la natura di questa struttura politica e la sua volontà di “infiltrarsi” all’interno di un regime che le è avversa. La diffidenza è accresciuta, inoltre, dal supporto delle Chiese cristiane: i vescovi del Congo stanno denunciando attivamente la persistenza del clima di insicurezza e violenza, in quanto tantissimi sono i giovani che, senza lavoro e prospettive, si lasciano andare all’alcol e alla droga. Oltre tutto, la povertà si fa sempre più opprimente. Sono 10,3 milioni gli sfollati colpiti dall’insicurezza alimentare, ed il Programma Alimentare Mondiale è stato costretto ad attuare una drastica riduzione dell’aiuto alimentare dovuta ad una grave carenza dei fondi per le attività umanitarie. Se da un lato abbiamo una base popolare che si scontra quotidianamente con gravissime difficoltà, dall’altro lato, nelle sfere più alte del potere, domina invece un lusso insolente, che risulta quasi sfacciato. Proprio gli esponenti del Governo hanno cercato di dare poco peso, come ci si aspettava, agli avvenimenti del conclave di Nairobi, definendola “una distrazione da non considerare”.

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