Riceviamo e pubblichiamo dal VIM (Volontari Italiani Madagascar e La Vita per Te. Per chi volesse informazioni scrivere a coordinamento.vim@gmail.com e info@lavitaperte.org
È molto pesante il bilancio delle estese alluvioni che la scorsa settimana e anche nel corso dell’ultimo weekend hanno flagellato il Madagascar, a causa di piogge torrenziali che hanno imperversato nella parte centrale del Paese e soprattutto sulla capitale Antananarivo.
Tra giovedì e venerdì scorsi, sono caduti 75 e 129 mm in 24
ore nelle stazioni cittadina e aeroportuale della capitale. Molti corsi d’acqua
si sono ingrossati esondando in diversi punti con conseguente allagamento di
vaste aree e con distruzione di numerose abitazioni, anche a causa di frane e
smottamenti.
Circa 37.000 persone sono state costrette ad abbandonare le loro case e nei casi peggiori le hanno perse. Nella regione di Analamanga, la più colpita dall’alluvione, sono morte una ventina di persone.
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Si aggrava con il passare delle ore il già pesante bilancio
delle estese alluvioni che
anche nel corso del weekend hanno flagellato il Madagascar a causa di piogge torrenziali che hanno imperversato nella parte centrale
del Paese e soprattutto sulla capitale Antananarivo.
I corsi d’acqua si sono rapidamente
ingrossati esondando in diversi punti con conseguente allagamento delle campagne
circostanti e con distruzione di
numerose abitazioni, con frane e smottamenti.
Migliaia di persone sono state costrette
ad abbandonare le loro case e nei casi peggiori le hanno del tutto
perse. Nella regione di Analamanga,
la più colpita dall’alluvione, sono morte
una ventina di persone. Tra le situazioni più gravi da segnalare quella
riguardante la piena il fiume Ikopa.
Ingenti anche i danni per quanto
concerne le coltivazioni agricole: danneggiati in particolare migliaia di
ettari di campi di riso.
Secondo l’ufficio nazionale della gestione dei rischi e delle
catastrofi almeno 24mila persone sono rimaste senza casa. A causa delle
inondazioni alcuni alberi sono caduti sulla centrale elettrica che rifornisce
la città, provocando continue interruzioni di corrente. Le autorità hanno
deciso di evacuare i quartieri a rischio per timore di nuovi crolli.
Suor Lea ci scrive che in Madagascar dopo il ciclone e le piogge sono rimasti isolati. Un’èquipe di medici volontari partita venerdì scorso hanno raggiunto l’ospedale facendo un lungo tratto a piedi per superare la strada franata. Suor Aurelie dall’ospedale è andata ad aspettarli ed hanno così raggiunto un po’ faticosamente ma felicemente l’ospedale. “Sono rimasta bloccata a Ranomafana perche la strada e tagliata. Noi siamo con la macchina, i medici sono passati a piedi e preso dalla macchina dell’ospedale dall’altra parte ma noi non possiamo lasciare la macchina. Anche per Ifatsy la strada e ancora piena di acqua e si va in piroga, meno male ci sono le ragazze e le due suore. Sono tre anni successivi che a Marzo c’e problema dell’acqua- Saluti a tutti. Sr Lea |
Situazione ancora
molto critica in Madagascar, colpito
nella sua parte centrale da alluvioni provocate dalle forti
precipitazioni che sono cadute in particolare venerdì scorso ma che sono
continuate anche durante il weekend, con altri 53 mm visti in 24 ore nella
giornata di ieri ad Antalaha, nella regione di Sava. Queste alluvioni sono state provocate
dall’esondazione dei fiumi che sono cresciuti anche di 70 centimetri in solo un
giorno, come l’Ikopa, che si trova ancora 17 centimetri oltre il limite critico
per le alluvioni. Gli sfollati
sono 37000 nella zona centrale del Madagascar,
ed in particolare nella regione di Analamanga, nelle immediate vicinanze della
capitale Antananarivo, dove hanno perso la vita anche 19 persone:
le alluvioni hanno distrutto 517 case, 1698 risultano danneggiate
così come 6339 ettari di campi di riso. In totale sono più di 60mila le
persone direttamente toccate dalle alluvioni che
hanno colpito il Madagascar centrale,
dove fortunatamente si spera che con la cessazione delle piogge i fiumi possano
tornare negli argini e che la situazioni torni presto alla normalità.
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Source: Cipsi