Il Servizio Civile Universale rappresenta un universo sconfinato e un’esperienza senza eguali, difficile da descrivere a
parole.
Ciò nonostante, alcune nostre operatrici volontarie hanno provato a mettere per iscritto, sotto forma di lettera, tutto
quello che per loro ha significato l’anno di SCU svolto in Senegal nel 2021.
Ecco un collage delle lettere:
Cara futura volontaria e caro futuro volontario,
si dice che chi va in Senegal piange due volte:
una quando arriva e un’altra quando va via.
Questo perché la teranga, l’ospitalità senegalese,
ti avvolge ogni giorno di più.
Ti auguro di appassionarti al viaggio perché è fuoco che brucia dentro,
è vita pura.
Ti auguro di scoprire le meraviglie del paese,
nasconde chicche in grado di toglierti il fiato.
Goditi ogni giorno a fondo,
ogni cosa che vivrai, farai,
sentirai, percepirai.
Non ci sarà un momento in cui non sarai meravigliato di qualcosa;
delle persone, dei bambini, della gentilezza.
Datti del tempo, ma fidati di loro,
del popolo senegalese,
è davvero unico.
In Senegal tutto passa dalla persone,
perché nio far, siamo insieme, è il loro motto.
Osserva prima di tirare conclusioni affrettate,
ma dì ciò che pensi senza timore.
Prova a prendere ogni situazione, a capovolgerla
e ad analizzarla da ogni punto di vista,
non fermandoti alla prima barriera.
Certo, ci saranno giorni in cui avrai bisogno di un luogo tutto tuo,
dove poter piangere, dove poter pensare.
Quel luogo sarà la guest house,
trattala come fosse casa tua,
vivila come una bolla d’amore.
L’esperienza del servizio civile ti farà capire tanto,
ti scombussolerà, ti creerà degli interrogativi,
ma ti arricchirà intensamente.
Vedrai che il Senegal ti lascerà un peso enorme nel cuore.
Rivivere tutto dall’inizio alla fine,
ogni sfumatura del paese,
dei suoi abitanti,
ecco cosa vorrei io oggi.
Tornare indietro e rifare la stessa esperienza,
un’altra volta e un’altra ancora.
L’articolo EMOZIONI (in)VOLONTARIE sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.