Amica/o, Roberto Morrione in questi giorni avrebbe compiuto 82 anni. Noi ogni anno chiediamo ad una persona che lo ha aveva conosciuto di condividere un ricordo, di farlo senza limitarsi a commemorare, a celebrare, ma cercando di tracciare il profilo del giornalista e del cittadino attivo. Per continuare a raccontarlo agli under30, che sono il cuore di questa nostra comunità. Quest’anno abbiamo chiesto a Norma Ferrara, giornalista di Report Rai 3, che con Roberto Morrione condivise gli anni di lavoro e impegno a Libera Informazione. Di seguito alcune testimonianze raccolte. “Il sole di marzo che si affacciava tra i palazzi di Roma Nord, avanzava timido anche sulla piccola scrivania elegante e ordinata di Roberto, illuminando, minuto dopo minuto, ogni dettaglio: la penna stilografica, il computer anni ‘90, un’agenda fitta di appunti, alcuni libri e infine lui, il suo baffo. Era pomeriggio e nell’aria c’era un po’ di tensione. Avevamo pensato per settimane a quella riunione con il direttore che non vedevamo da un po’. In quel periodo le comunicazioni quotidiane viaggiavano sulla linea telefonica che vedeva da un lato Roberto Morrione, 40 anni di Rai vissuti quando molti di noi non erano ancora nati, e dall’altro un nascente segretario di redazione, Gaetano Liardo, che sentiva sulle sue spalle una responsabilità di gran lunga più grande del ruolo che svolgeva. Erano gli ultimi anni di un progetto, la Fondazione-Osservatorio sull’informazione e contro le mafie “Libera Informazione”, nato tra mille difficoltà e alcuni abbandoni: due professionisti come Alessio Magro e Mariangela Paone, avevano dovuto lasciare il progetto per proseguire con il loro percorso professionale. Mancarono molto a Roberto e a noi che, più giovani e meno esperti, avremmo avuto ancora molto da imparare da loro. Insieme ad Alessio e Mariangela, con Lorenzo Frigerio che arrivava da Libera e i colleghi Stefano Fantino e Giacomo Governatori assistemmo alla nascita di Libera Informazione nel settembre 2007 e ad una inversione di percorso nella storia di un uomo di potere. Dopo il pensionamento dalla Rai, azienda alla quale aveva dedicato tutta la sua vita professionale, Roberto aveva scelto di riportare il suo impegno civile lì dove era nato nella sezione di partito: fra i giovani, sui territori, raccogliendo le istanze dei cittadini. Era corteggiato da istituzioni e alcune testate giornalistiche per ricoprire ben altre cariche a fine carriera, ma lui scelse di dare vita a uno spazio di informazione e azione sui temi delle mafie e rimase con noi sino alla fine. “ L’ultima battaglia di Roberto |
L’articolo Premio Morrione. Si fa facile a dire inchiesta. Ma come si fa? Te lo raccontano le finaliste e i finalisti 2023 sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.