In Camerun, a Mogong, continuano le attività del progetto “Costruire una scuola”, con il contributo della Chiesa Valdese. L’obiettivo generale è quello di migliorare la frequenza scolastica delle bambine, delle giovani e l’alfabetizzazione di base delle donne del villaggio di Mogong, per un’istruzione primaria e secondaria di qualità, inclusiva e paritaria e l’obiettivo specifico è quello di facilitare la frequenza scolastica delle bambine, diminuire l’abbandono scolastico femminile ed offrire un’educazione primaria alle donne analfabete.
Ad oggi sono state realizzate le seguenti attività: la costruzione di in centro educativo con 2 aule, ufficio e servizi; la costituzione di un gruppo di 20 volontari educatori nel villaggio; l’avvio di un’attività educativa prescolare per 380 bambini; la realizzazione di un censimento dell’abbandono scolastico e la realizzazione di un censimento delle donne analfabete nel villaggio (che sono sempre in fase di continuo aggiornamento) e l’inizio di corsi di recupero scolastico, doposcuola e corsi di alfabetizzazione per donne.
Si precisa che in questa fase finale, i lavori si sono focalizzati sul completamento dei lavori di costruzione: il tetto, la pittura, i servizi igienici, il pozzo e il consolidamento delle attività formative ed educative dei bambini e delle donne.
La scuola è stata progettata in modo che l’edificio abbia tre stanze e verande comunicanti. Questo edificio ha una forma rettangolare con una dimensione di 27 m per 9 m. Ogni camera ha una dimensione di 9 m per 7 m. Al termine dei lavori è stata fornita una Relazione tecnica – allegata – e firmata dall’Ing. Djalis Kodji Zravia Ingenieur de genie civil et Architecture e dal costruttore, l’impresa IBRAHIM SAMBO.
Si ricorda che dal 28 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 è stata effettuata in missione per il monitoraggio dell’attività svolta e per una verifica della gestione delle risorse fornite. Nel corso della missione, il 3 gennaio 2024 si è svolta la cerimonia di inaugurazione della scuola alla presenza delle principali autorità locali sia tradizionali, che pubbliche, religiose e sociali. La costruzione è stata eseguita molto bene dall’impresa IBRAHIM SAMBO che aveva ricevuto, in data 19 marzo 2023, il mandato di procedere alla costruzione facendosi carico dell’acquisto dei materiali necessari e di tutti i lavori di costruzione, ivi compresa la mano d’opera, sulla base del preventivo assunto e concordato in fase di progettazione.
Sono poi state realizzate le attività educative per i bambini, in particolare sono iniziate il 15 gennaio scorso le attività educative prescolari e i corsi di recupero scolastico e doposcuola e sono iniziati anche i corsi di alfabetizzazione delle donne.
In merito alle attività di sensibilizzazione e formazione, si sono raggiunti i seguenti risultati: identificati 20 volontari e formato un gruppo che sta organizzando incontri periodici con le famiglie ed in particolare con le donne; censimento abbandono scolastico – è stata consolidata la raccolta dei dati e dei nominativi, avviata nel secondo rapporto e si sono identificati nuovi bambini e nuove bambine soprattutto. Con le famiglie, che non mandano i figli a scuola, sono state adottate diverse strategie per convincerle: sensibilizzazione, formazione, campagne porta a porta, ecc. Ogni due settimane contattano le famiglie attraverso incontri di quartiere spiegando loro l’importanza della scuola. Riguardo poi al censimento delle donne analfabete, si è lavorato per consolidare la raccolta dei dati e delle informazioni sulle donne che non hanno avuto formazione scolastica o hanno abbandonato.
L’intento è quello di ridurre il numero insufficiente di iscrizioni dei bambini e di sensibilizzare le donne ai valori dell’istruzione nelle aree rurali. Dopo queste prime attività, è stato valutato che il 70% delle donne ha compreso l’importanza della scuola materna, l’80% delle donne pratica attività generatrici di reddito e il 75% delle donne pratica il piccolo commercio locale.
Oggi, con l’avvio della scuola, si organizzano sessioni di formazione sulla gestione della scuola. L’idea è quella di organizzare le donne del villaggio in gruppi per fare attività insieme al fine di sostenere le spese scolastiche per i loro figli. 25 gruppi di donne di Mogong sono già coinvolte nell’allevamento di animali. Si chiede inoltre alle famiglie di risparmiare un po’ di soldi in banca ogni giorno per prepararsi all’imminente ritorno a scuola dei loro figli.
Si fa presente che la collaborazione con il partner locale è stata sempre corretta, trasparente e fortemente collaborativa. In particolare, durante la missione di monitoraggio svolta a fine anno, si sono affrontati anche i problemi amministrativi sorti con la presentazione del primo rapporto intermedio. Un ringraziamento particolare va al Capo villaggio di Mogong, vera autorità tradizionale locale che non solo ha donato il terreno al Partner locale per la realizzazione del Centro, ma che costantemente anima tutti gli abitanti del Villaggio a partecipare attivamente e a collaborare sia alla costruzione del centro, ma anche alla preparazione e realizzazione delle attività. Proprio la partecipazione attiva degli abitanti del villaggio è il motore principale del processo di autosviluppo che stanno facendo da alcuni anni. Molto positivo è anche l’impegno dell’impresa che è stata incaricata allo svolgimento dei lavori che condivide fortemente la finalità sociale del lavoro che si sta facendo e ne partecipa ben oltre al suo ruolo imprenditoriale. Infine è confermato il forte impegno del partner locale AMT-WAFA che dal 2015 CIPSI accompagna con percorsi di capacity building e rafforzamento. In questi mesi AMT-WAFA ha tenuto il suo incontro annuale di pianificazione del lavoro ed organizzazione definendo un nuovo organigramma ed un nuovo coordinatore per rafforzare la loro attività e le loro capacità operative e di collaborazione con i loro partner. Non si segnalano quindi elementi di difficoltà legati al partner e alle varie collaborazioni locali, pur essendo la realtà locale Camerunense, soprattutto nelle regioni del Nord, territori ancora molto deboli e fragili, in cui i giovani sono fortemente tentati dai richiami della bande terroristiche di Boko Haram e dei Paesi confinanti. Il lavoro svolto da AMT WAFA nel Villaggio ha invece capovolto la realtà: da Villaggio dive i giovani fuggivano e si arruolavano nelle bande armate, ora i giovani tornano al villaggio e si è di fronte ad un consistente ripopolamento del territorio.
A conclusione del progetto, possiamo veramente ringraziare il partner AMT-WAFA, le autorità tradizionali del villaggio e tutta la popolazione per la partecipazione ed il sostegno che hanno dato alla realizzazione del progetto, che costituiscono una certezza per la continuità della gestione della nuova scuola e soprattutto, per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. In questi anni di co4llaborazione, hanno saputo dimostrare tutta la loro dignità di persone e di comunità, ribadendo che non chiedono semplicemente, ma si adoperano con tutte le loro forze a costruire il loro sviluppo. Se prima i giovani partivano verso la capitale, ed ancor peggio si arruolavano nelle truppe di Boko Haram, ora i giovani stanno ritornando al loro villaggio, perchè ritrovano la speranza di un futuro e di costruirsi una famiglia, grazie alla formazione che hanno ricevuto in questi anni che li sta accompagnando alla realizzazione di molte altre attività formative ed agro-sociali. Oggi, i giovani sono il motore del villaggio ed hanno acceso un motore nuovo. La stessa scuola è stata dotata dal capo villaggio di un terreno di 5 ettari complessivi, che sono coltivati collettivamente dalle mamme e dai giovani per garantire le risorse per l’alimentazione dei bambini ed il gruppo di autogestione della scuola, formato dalle famiglie, ha stabilito un sistema di contribuzione che garantisce le entrate necessarie per pagare la direttrice del centro e i due insegnanti assunti. La comunità inoltre, dedica un giorno all’anno per una colletta comunitaria per il sostentamento della scuola.
A soli 5 mesi dall’avvio della sua attività, oggi, l’EDEN della Pace è una realtà che può camminare con le sue gambe.
Di seguito, alcune foto (@archivio CIPSI).
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