Nell’ultimo mese sono stati arrestati in Turchia sia il presidente che la direttrice di Amnesty International Turchia. Le accuse vanno dall’appartenenza a gruppi terroristici armati, all’appartenenza al gruppo di sostenitori di Gülen. Accuse ridicole, oltre che infondate. È un attacco senza precedenti ad Amnesty e verso chiunque si batta per difendere i diritti umani. Il Cipsi ha firmato la petizione promossa da Amnesty per chiedere a Erdogan di porre fine a questa assurda repressione.
Difendere i diritti umani non è un reato!
Idil Eser e Taner Kılıç, direttrice e presidente di Amnesty International Turchia sono stati arrestati e rinviati a giudizio per la grottesca accusa di sostegno a organizzazioni terroristiche: come loro, decine di difensori dei diritti umani, giornalisti, accademici, parlamentari e attivisti. In Turchia si respira un clima sempre più pesante di oppressione, favorito dallo stato d’emergenza introdotto dopo il fallito colpo di stato del luglio 2016. Con oltre 120 giornalisti e altri operatori dei media in prigione, varie migliaia di disoccupati per la chiusura di oltre 160 aziende del settore, l’effetto dell’ultima ondata di erosione della libertà di stampa è chiaro: il giornalismo indipendente, in Turchia, è sull’orlo di un precipizio.
Firma anche tu, unisciti alla protesta!
- https://www.amnesty.it/appelli/erdogan-liberi-la-direttrice-amnesty-turchia-idil-eser/
- https://www.amnesty.it/appelli/chiediamo-rilascio-immediato-del-presidente-amnesty-international-turchia/
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Source: Cipsi