26-27 gennaio 2019: 66° Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra

Ho creato la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra per sensibilizzare, mobilitare, scandalizzare l’opinione pubblica in favore di queste povere persone che hanno tutti i titoli e i diritti di essere considerati per quello che sono: degli uomini! (Raoul Follereau)

Cari amici, sicuramente molti tra voi si chiederanno: ancora la lebbra? Qualcuno penserà anche: abbiamo tanti problemi noi, a casa nostra, forse si spingerà anche oltre… per dire BASTA! Scrivo questo appello dai villaggi dell’estremo Nord del Camerun. A pochi km dalla base di Boko Haram. Il giorno di Natale, qui sono arrivati due bambini con evidenti segni di lebbra! Nel 2017 oltre alle esplosioni dei kamikaze, attentati, violenze… non ci sono state piogge e i raccolti sono stati quasi inesistenti. I peggiori degli ultimi decenni, hanno portato la morte in tanti villaggi. Fame vera! Dove normalmente si vive quasi con il nulla… Alle sei di sera è buio pesto. La luce non c’è. L’acqua, sporca, è pochissima…

Chi vivrebbe in queste condizioni? La regione è zona rossa, tutti gli italiani sono stati allontanati da anni, tranne alcuni che si sono assunti la responsabilità di rimanere ugualmente, nonostante il divieto delle autorità: sacerdoti, suore e volontari. Buonisti? No, uomini e donne che credono nei valori della vita, nei diritti, nell’Amore. Uomini e donne che ogni giorno sono impegnati contro tutte le Lebbre, per la Giustizia, verso la Pace.

“Siamo fatti per l’Amore, non per l’odio. Non per i muri. Per incontrarci e vivere insieme. Non per separarci”. Lebbra oggi, non è solo la malattia della miseria. È la malattia dei nostri cuori e dei nostri sentimenti. La malattia che ci aiuta a nasconderci dietro al nostro egoismo fino a farci diventare “razzisti”. Fino a farci rimanere silenziosi ed inermi di fronte a bambini, donne, uomini, abbandonati in mare in balia di freddo, maltempo ed intemperie. Quale differenza con i lebbrosi incontrati da Follereau abbandonati in un’isola lontano da tutti? Nessuna! Stesso egoismo. Stessa indifferenza. Stesse ingiustizie. C’è una sola razza.

Quella umana! L’Africa è il continente più ricco al mondo, ma anche il più povero! Perché il più sfruttato. Il piùderubato. Il più saccheggiato. Non solo abbiamo portato via gli uomini più forti con la schiavitù, ma soprattutto abbiamo derubato e derubiamo ogni giorno le materie prime. Nel passato.

Oggi. L’Africa ha oltre il 40% dell’oro che portiamo tutti: anelli, collane, orologi… ha i giacimenti più grandi di coltan per i nostri computer, telefoni, videogiochi, apparecchi elettronici… che ci prendiamo con pochi dollari, senza ricordare i bambini, spesso sotto ai dieci anni che ogni giorni vengono mandati nei cunicoli delle miniere a scavare, perché piccoli si possono infilare facilmente, per pochi centesimi al giorno… Tutte le ricchezze dell’Africa ce le prendiamo sottopagandole. Non le lasciamo a casa loro! Non le paghiamo neppure al giusto prezzo! L’economia dovrebbe essere fondata sulle esigenze dell’uomo, per l’uomo, non sui criteri economici e sugli interessi di qualcuno.

La crescita. Siamo sicuri che il progresso è solo crescita? Oppure sarebbe più utili a tutti avere il giusto? Quello che serve a vivere, senza sprecare, senza buttare, senza star male… Se pensiamo a ciò che abbiamo veramente bisogno, non è ciò che l’economia oggi ci da. Oggi l’economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi, per produrre cose per lo più inutili che altri lavorano a ritmi spaventosi per poter comprare… Questo è ciò che da soldi alle grandi società multinazionali. Questo è quello che conta: il PIL, ma non da la felicità alla gente!

Questa 66° Giornata Mondiale dei Malati di lebbra è una giornata di solidarietà con i malati di tutto ilmondo, ma è anche un po’ la Giornata di tutti noi, malati di forme varie di lebbra. La giornata per riscoprire la gioia di “accontentarci”. Un uomo che si accontenta, è un uomo FELICE. Continuare a vivere una vita piena di desideri, avere sempre un desiderio per noi irraggiungibile… ci rende solo tutti, INFELICI. La sola verità, è AMARSI.

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