Servizio civile. Ritirato l’ultimo emendamento, nel decreto Rilancio solo 20 milioni in più

Quello del Pd era l’ultimo di 7 emendamenti a sostegno del Servizio civile universale e puntava ad aumentare le risorse fino al 2022. Ora si torna a quanto previsto originariamente dal decreto. Delusa la Cnesc che chiede di “stanziare fondi necessari a far vivere un anno di impegno civico a 50 mila giovani” .

ROMA – È stato ritirato domenica 28 giugno scorso l’emendamento 15.4, presentato dal’on. Francesca Bonomo e da altri parlamentari del Partito Democratico, che puntava ad aumentare di 108 milioni di euro per quest’anno, di ulteriori 99 milioni per il 2021 e di 104 per il 2022, il fondo per il Servizio civile universale. Era l’ultimo rimasto dei 7 emendamenti presentati nelle scorse settimane da parlamentari sia della maggioranza che dell’opposizione a sostegno del Scu.

Il Decreto legge “Rilancio” (C. 2500) ad oggi vede così uno stanziamento aggiuntivo di solo 20 milioni di euro, originariamente previsto dall’art. 15, che permetteranno di finanziare poco più di 40 mila posti di servizio civile nel prossimo bando per i giovani atteso a fine anno. Di questi 8mila saranno avviati solo in alcune Regioni nell’ambito del progetto europeo “Garanzia Giovani”, a fronte di una richiesta complessiva degli enti di oltre 67 mila posti. Il Decreto è ora atteso alla discussione dell’Aula di Montecitorio lunedì 6 luglio prossimo.

E proprio oggi la Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile) si è associata all’allarme lanciato dalla portavoce del Forum del terzo settore proprio sul rischio che nel Decreto Rilancio “non siano confermati gli impegni presi dal governo per la coesione sociale e la valorizzazione dell’impegno dei giovani attraverso il sostegno alle organizzazioni del terzo settore e al Servizio civile universale”.

“Il potenziamento del Servizio civile universale – cui fa esplicito riferimento il testo con cui il governo si è presentato agli stati generali – e che ha visto il sostegno di tante componenti sociali, della Commissione Colao, l’appello della rappresentanza degli operatori volontari che ha mobilitato centinaia di associazioni e persone è al momento fermo ai 20 milioni aggiuntivi ai 193 già disponibili, ben lontani dai 300 milioni necessari per quel contingente annuo di almeno 50 mila posizioni indicato dal ministro Spadafora”, scrive la Cnesc.

“Dalla cifra assolutamente insufficiente ad avvio discussione del decreto all’emendamento – imperfetto ma perfettibile – segnalato e poi ritirato, alle residue speranze poste in subemendamenti accantonati. Questo il quadro desolante che si presenta. Che dire agli 84 mila giovani che hanno presentato domanda di partecipazione al Scu nel 2019? Che dire alle organizzazioni di terzo settore e enti pubblici che hanno depositato a fine maggio programmi e progetti per 63 mila posti?”. Perché paventare crisi sociali quando, in tempo utile, non si fanno le scelte che concorrono a prevenirle, rafforzando le reti sociali che si sono dimostrate essenziali in tutti questi anni?”, prosegue la nota. La Cnesc chiede così al governo e alla Camera dei deputati “di stanziare con il Decreto Rilancio i fondi necessari a far vivere, attraverso l’azione delle organizzazioni accreditate, un anno di impegno civico, di crescita personale e di sostegno alle comunità a 50 mila giovani”. (FSp)

Fonte: Redattore Sociale

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