Difendere il diritto alla salute di tutti gli abitanti della Terra

Agorà degli Abitanti della Terra, Bruxelles, 23 Ottobre 2020

Dichiarazione dell’Agorà degli Abitanti
della Terra* dopo il rifiuto, da parte dei gruppi dominanti dei Paesi ricchi,
della richiesta del Sudafrica e dell’India di sospendere temporaneamente
l’applicazione dei brevetti sui farmaci anti-Covid-19.

I fatti

Il mondo si trova nella stessa
situazione del dicembre 2002 quando i Paesi ricchi, guidati da Stati Uniti ed
Europa, si rifiutarono di abbandonare i brevetti sui vaccini contro l’AIDS,
provocando un nuovo profondo divario sociale tra i Paesi del “Nord” e
quelli del “Sud”, in particolare i Paesi africani, principali vittime
dell’AIDS. (1)

Il 16 ottobre 2020 gli Stati Uniti,
l’UE, la Norvegia, il Regno Unito, la Svizzera, il Canada e l’Australia…
hanno respinto, in sede OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), la
richiesta presentata dal Sudafrica, dall’India e da altri Paesi del
“Sud”, sostenuta anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità), di sospendere temporaneamente l’applicazione delle norme dei trattati
TRIPS (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights) relative agli
strumenti di diagnosi, ai trattamenti medici ed ai vaccini contro il Covid-19.
Ricordiamo che le principali aziende farmaceutiche mondiali titolari di
brevetti sulle scienze della vita provengono nella stragrande maggioranza dai
Paesi che hanno votato contro la sospensione. (2)

Due osservazioni immediate. La prima: lo
stretto legame tra le aziende farmaceutiche globali e gli Stati che hanno
votato contro dimostra chiaramente che le autorità pubbliche di questi Paesi
hanno soprattutto difeso gli interessi economici delle aziende private e hanno consapevolmente
agito contro il diritto umano alla salute di tutti gli abitanti della Terra nell’eguaglianza,
la dignità e la giustizia. La seconda è che l’OMC, organismo internazionale della
famiglia delle cosiddette istituzioni di Bretton Woods (di cui fanno parte la
Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale), è competente unicamente
nel campo del commercio internazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità,
invece, è parte integrante delle Nazioni Unite, ed è l’agenzia internazionale
competente per la politica sanitaria globale. La decisione del 16 ottobre dimostra
che l’OMC ha maggiori poteri decisionali rispetto all’OMS, anche nel campo
della salute. Peggio ancora, la salute delle persone nei paesi ricchi vale più
della salute delle popolazioni povere perché è più redditizia dal punto di
vista finanziario.

Doppia aberrazione. Perché?

Come sappiamo, i brevetti sulla vita sono
stati autorizzati per la prima volta nella storia dalla Corte Suprema degli
Stati Uniti nel 1990 e poi dall’Unione Europea nel 1998, nonostante la forte
opposizione in tutto il mondo da parte di un gran numero di associazioni della
società civile in rivolta contro la mercificazione e la privatizzazione della
vita. I brevetti concedono alle aziende private il diritto esclusivo di
proprietà e di utilizzo a scopo di lucro per 20 anni sugli organismi viventi
(molecole, cellule, geni…) e dei loro prodotti, come farmaci, vaccini… Questa
monopolizzazione predatoria della vita che le autorità pubbliche hanno offerto
al capitale privato in nome della scienza è un’aberrazione! La storia degli
ultimi 30 anni mostra che i brevetti sono stati e rimangono lo strumento chiave
per l’arricchimento finanziario delle aziende farmaceutiche, la privatizzazione
dei sistemi sanitari e il conseguente smantellamento della previdenza sociale
pubblica e del diritto alla salute. In questo contesto, non sorprende che le
disuguaglianze sociali nella copertura sanitaria delle popolazioni tra paesi
ricchi e poveri e tra classi sociali siano nuovamente aumentate. (3) La
pandemia di Covid-19 conferma che le politiche finora attuate non hanno impedito
l’aggravarsi delle disuguaglianze a tutti i livelli.

Fra le principali cause v’è, certo, il
“nazionalismo vaccinale”, forte fra tutti, attualmente, negli Stati
Uniti di Trump. Questi, si sa, è responsabile di crimini contro l’umanità nel
caso dell’acquisto, lo scorso maggio, di tutte le dosi disponibili del farmaco remdesivir
Gilead Sciences (una delle maggiori aziende farmaceutiche al mondo in
termini di capitalizzazione borsistica), considerato un rimedio efficace per un
rapido ristabilimento dal Covid-19. Trump ha effettuato l’acquisto con
l’esplicita intenzione di garantire il farmaco ai cittadini statunitensi,
sapendo che così facendo ne avrebbe impedito l’accesso al resto della
popolazione mondiale fino a settembre/ottobre. (4) E che dire quando i paesi ricchi
(15% della popolazione mondiale) – guidati da Stati Uniti ed Unione Europea –
hanno già firmato accordi con le maggiori case farmaceutiche mondiali per
miliardi di euro come acquisto anticipato del 60% delle dosi di vaccini che si
stima saranno disponibili nel 2021 e 2022, lasciando meno del 40% per il
restante 85% degli abitanti del mondo? (5) Siamo ben lontani dall’esortazione
di Papa Francesco per una fratellanza più globale. Non è più solo una questione
grave di nazionalismo becero in nome della pretesa “sicurezza sanitaria”. Si
tratta profondamente di una politica di violenza e di ingiustizia contro il
diritto alla salute delle popolazioni dei paesi poveri. Anche questo è
aberrante. Con il suo rifiuto, l’OMC ha agito come l’organizzazione mondiale distruttrice
del bene comune, della “res publica”, rendendosi, di fatto, indirettamente
responsabile della morte di centinaia di migliaia di persone escluse
dall’accesso alle cure sanitarie per ingiustificati motivi d’ordine commerciale
e finanziario.

Cosa si può fare? Intervenire alle
radici della negazione del diritto universale alla salute

Questa politica affonda le sue radici
nell’abbandono del principio dei diritti universali alla vita come ispirazione
fondamentale per la convivenza, e del riconoscimento dei beni e servizi
essenziali per la vita come beni comuni pubblici globali. Il principio e il
riconoscimento sono stati alla base dello Stato di diritto e della società del
benessere. Su di essi riposa l’obbligo degli Stati, oggi negletto, di garantire
a tutti i diritti universali attraverso la salvaguardia, la cura e la promozione
dei beni comuni pubblici globali.

Questa politica ha un nome. Si chiama “politica
di accesso equo e abbordabile attraverso il mercato ai beni e servizi
essenziali per la vita”. È parte integrante del sistema di “governanza
economica globale” che è stato messo in atto a partire dagli anni ’80 come
sostituto del sistema di governo pubblico. La sostituzione è stata fatta in
nome delle tesi “governare senza governi”, “meno Stato”,
“dimenticare i governi, regole dalle imprese OK”.

La salute, come l’acqua, il cibo,
l’alloggio e i trasporti sono tra i beni comuni dell’umanità a cui tutti
dovrebbero avere pari diritto in dignità e giustizia. La loro privatizzazione è
il risultato di una visione essenzialmente economica, commerciale, utilitarista
del mondo, ispirata dalla rivalità e dall’esclusione.

L’importante programma di cooperazione
internazionale multilaterale contro il Covid-19, denominato ACT (Access to
Covid-19 Tools Accelerator
), lanciato il 24 aprile di quest’anno dall’OMS e
guidato dall’Unione Europea in collaborazione con altri Stati, la Banca
Mondiale, il World Economic Forum ed alcune fondazioni (come la Bill & Melinda Gates
Foundation), ha l’obiettivo esplicito di garantire a tutti un accesso equo e a
prezzo abbordabile alla terapia Covid-19. L’applicazione del sistema dei
brevetti è al centro del programma. Le due agenzie leader, CEPI (Coalition for
Epidemic Preparedness Innovations) e GAVI (Global Alliance on Vaccines and
Immunisation), esempi importanti del partenariato pubblico-privato che segna
l’architettura generale del programma, sono lì per manovrare il sistema dei
brevetti. (6)

Numerosi sono stati gli appelli lanciati
a partire dal mese di aprile in favore del riconoscimento dei vaccini anti-Covid-19
come beni pubblici mondiali. La Cina ha addirittura annunciato che i vaccini
cinesi che otterranno l’autorizzazione da parte delle competenti autorità
mediche saranno messi gratuitamente a disposizione della popolazione degli
altri paesi. La proposta dell’India e del Sudafrica ha rappresentato un serio e
giustificato tentativo di liberare la lotta contro il Covid-19 dalla
sottomissione agli interessi privati degli Stati più potenti e dei gruppi
industriali, commerciali e finanziari globali privati.

In una Lettera aperta inviata al
Segretario Generale dell’ONU il 7 settembre 2020, prima della 75a Assemblea
Generale dell’ONU, la nostra associazione ha proposto tre iniziative da intraprendere
senza indugio:

  • Abbandonare nel
    2020 e nel 2021 la brevettabilità del/i vaccino/i contro il Covid-19 per scopi
    privati e a scopo di lucro e creare una task force globale dell’ONU per proporre
    una revisione delle attuali regole sulla proprietà intellettuale;
  • Promuovere il lancio
    di un programma globale “Nuova finanza per la salute per tutti”.
    L’obiettivo del programma sarebbe quello di promuovere una forte capacità di
    produzione e di raccolta di risorse finanziarie autonome nei Paesi cosiddetti “poveri”,
    grazie, tra l’altro, ad una Banca Mondiale gradualmente trasformata in un
    “fondo di depositi e prestiti” globale;
  • Istituire un
    gruppo di lavoro per valutare e formulare proposte per la creazione di un
    Consiglio di Sicurezza Mondiale per i beni comuni e pubblici mondiali (per
    cominciare: acqua, salute, conoscenza). (7)

L’opinione pubblica è da tempo
consapevole del fatto che non si può contare sugli Stati Uniti per combattere
il disastro ambientale e climatico, per sradicare l’impoverimento e per costruire
la pace. Possiamo contare ancora meno sulle imprese multinazionali. È un
peccato che gli attuali leader politici, economici e tecno-scientifici europei
credano soprattutto nella logica del commercio, della tecnologia e della
finanza e non nei diritti e nella sicurezza della vita della popolazione
mondiale.

È tempo di lavorare per la liberazione
dell’umanità dal dominio degli accaparratori predatori della vita, siano essi
privati o pubblici. Le soluzioni ci sono.

_______________

(1) Cfr. La Repubblica, 22 dicembre 2002, p.14.

(2) https://www.businesstoday.in/current/economy-politics/no-consensus-on-india-south-africas-wto-proposal-to-waive-off-patent-rights-for-covid-19-innovation/story/419292.html

(3) Vedi, OMS, Monitoring Report on the Status of Universal Health
Coverage
, OMS, settembre 2019.

(4) Cfr. Riccardo Petrella, “Trump and Erdogan, crimini contro
l’umanità”, https://www.pressenza.com/fr/2020/08/trump-et-erdogan-crimes-contre-lhumanite/.

(5)
https://www.oxfamfrance.org/communiques-de-presse/un-petit-groupe-de-pays-riches-a-achete-plus-de-la-moitie-des-futures-doses-du-vaccin-contre-la-covid-19/

(6) Per un’analisi dell’architettura dell’ACT, cfr. Riccardo Petrella, https://www.pressenza.com/it/2020/05/la-risposta-mondiale-al-coronavirus-che-mistificazione/ (7) Agorà degli Abitanti della Terra, Dichiarazione. Per un sistema globale, comune e pubblico di salute e sicurezza della vita, privo di brevetti, fuori dal mercato, 9 luglio 2020, e Agorà degli Abitanti della Terra, “Covid-19, diritti, sanità e beni pubblici”, https://ilmanifesto.it/lettera-aperta-al-segretario-generale-del-onu/# e https://www.other-news.info/notizie/2020/09/08/lettera-aperta-a-l-segretario-generale-delle-nazioni-unite-su-covid-19-sanita-e-beni-pubblici-globali/

[7] L’Agorà degli Abitanti della Terra è stata creata alla fine del 2018 in Italia da cittadini provenienti da Argentina, Belgio, Brasile, Camerun, Cile, Francia, Germania, India, Italia, Libano, Portogallo, Spagna, Quebec (Canada), Svizzera.

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Source: Cipsi

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