Divieto delle armi nucleari, una nuova Costituzione per il Cile, stop ai facili brevetti

Coraggio Umanità, il mondo cambia anche nella buona direzione.

Riccardo Petrella

Nel corso
degli ultimi giorni, sono successe tante belle cose grazie alla tenacia dei
cittadini, dei popoli, delle istituzioni responsabili della “res publica”.

Con la firma
dell’Honduras, dopo la Giamaica e Nauru di alcuni giorni orsono, il 24 ottobre 2020, il Trattato delle
Nazioni Unite di proibizione delle armi nucleari
ha raggiunto i 50 Stati
firmatari richiesti per la sua entrata in vigore. Questa avverrà fra 90 giorni.
Dopo 75 anni dalle stragi di Hiroshima e Nagasaki le armi nucleari sono
vietate. La loro produzione, uso e commercio è illegale. Questo ribaltamento
della Storia, per il momento a livello dei principi e della legislazione
internazionale, ritenuto impossibile, è dovuto all’enorme dedizione e tenacia
di centinaia di migliaia di persone di tutto il mondo durante ¾ di secolo e,
più di recente, alle 500 associazioni che hanno condotto dal 2007 una
instancabile International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) e
che meritano tutto il rispetto e i più calorosi ringraziamenti da parte
dell’Umanità che grazie alla ratifica del Trattato cresce in coscienza,
identità e capacità d’azione.

Staremo a
vedere cosa accadrà nei prossimi anni. È certo che gli Stati nucleari
cercheranno di boicottare il Trattato e di agire come se non esistesse. Non
sarà però cosa facile. L’Umanità si organizzerà, sarà sull’allerta. Creerà dei
comitati di vigilanza. Pubblicherà rapporti annuali. Metterà in moto i tribunali.
Il trattato c’è. Ha forza di legge. La forza della legge sembra misera in
confronto alla legge della forza, ma i guerrafondai non si illudano. Prima
o poi, la forza del Diritto vince.

Ciò trova
una conferma, dopo quaranta anni dalla dittatura di Pinochet, nella vittoria,
domenica 25, del popolo cileno che con uno straordinario 78,5% dei votanti al
referendum nazionale ha detto sì alla redazione di una nuova
Costituzione del Cile.
Sono anni che il popolo cileno è in rivolta, nelle piazze,
nelle strade, nelle fabbriche, nelle scuole, negli ospedali, chiede al governo
di ristabilire lo Stato di Diritto e dei diritti e delle libertà civili e
politiche, di mettere fine all’ingiustizia sociale, di partecipare al governo
collettivo del divenire del paese. Il popolo cileno vuole mettere fine ad una
società che favorisce l’arricchimento dei pochi per di più distruggendo le
risorse, i beni comuni del Paese di cui i Cileni, popoli indigeni e popoli
nuovi, vogliono sentirsi responsabili in comune e non in lotta tra loro. Come la
Bolivia una settimana fa, il popolo cileno ha rigettato il dominio della
violenza e delle oligarchie locali ed internazionali. Un esempio forte. C’è da sperare che gli Europei non si limitino a guardare
e dire “Bravi, Cileni”. Il virus cileno è benvenuto in Europa. Anche noi
abbiamo bisogno di una nuova “Costituente europea”. Il New Deal che si profila è
ben misero per essere considerato un rinnovamento del progetto Europa.

Infine, grazie al rispetto rigoroso
delle regole e delle procedure d’interesse pubblico da parte della Food and
Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa USA responsabile della
sicurezza alimentare e sanitaria del paese, la legge della forza non ha
sopraffatto la forza della legge in materia di rilascio dei brevetti
.
Come si sa, i brevetti sui vaccini anti-Covid-19, ancora in fase di sviluppo e
di validazione, e sui medicinali correlati già in uso, sono oggetto di grandi
lotte fra le più potenti imprese farmaceutiche, in questo sostenute dai
rispettivi governi. Tutti (imprese e
governi) cercano di ottenere dalle autorità mediche, specie
negli Stati Uniti, misure meno restrittive e meno vincolanti in materia di
autorizzazione dei vaccini. Il presidente Trump ha pubblicamente minacciato la
FDA di andare oltre le disposizioni da essa adottate perché ha cercato con
tutti i mezzi di ottenere misure eccezionali in favore di vaccini americani
nella speranza di poter annunciare la disponibilità di un vaccino americano
prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre. Ebbene, il 22 ottobre la FDA
ha deciso di procedere all’autorizzazione completa, dopo quella emergenziale di
sei mesi orsono, per un solo farmaco (non vaccino), il remdesivir,
considerato efficace per un rapido ristabilimento dal contagio da coronavirus
se di debole forza e nella sua fase iniziale. Nient’altro. Trump non potrà
falsare il gioco sventolando un vaccino. Inoltre, il 23 ottobre, una forte
maggioranza dei membri del Consiglio consultivo della FDA sui vaccini, organo
scientifico indipendente, ha sostenuto che le regole in vigore della FDA non
sono assai severe per garantire il massimo di sicurezza e di affidabilità
dei vaccini.

Per quanto questa terza “storia” possa
sembrare di minore importanza delle precedenti, pensate se la FDA fosse stata
compiacente e avesse consentito più facilmente e rapidamente il rilascio di uso
di vaccini “più alleggeriti”? No, le istituzioni pubbliche esecutive, dotate di
competenze fondamentali nel campo della salute e dei diritti universali alla
vita, possono e debbono tenere alta, di fronte anche a poteri politici, la
barra della responsabilità della “res publica”, del bene comune,
dell’etica e della giustizia.

I tre “fatti” sono una grande soffiata di ossigeno puro: l’umanità respira. A noi tutti, abitanti della Terra, il compito d’impedire che sia contaminata dai predatori della vita.

Manifestazione di fronte alla Moneda, la sede del presidente della Repubblica, a Santiago del Cile (Foto di Afp)

L’articolo Divieto delle armi nucleari, una nuova Costituzione per il Cile, stop ai facili brevetti sembra essere il primo su Solidarietà e Cooperazione CIPSI.

Source: Cipsi

Leave a comment

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Your email is never shared. Required fields are marked *