L’ambasciatore Luca Attanasio ucciso in Congo. Il cordoglio del CIPSI

Solidarietà e Cooperazione CIPSI e tutte le sue 40 associate esprimono profondo cordoglio per la morte dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista della loro auto in un attentato al convoglio umanitario del World Food Programme di cui facevano parte. Lo ricordiamo come uomo e diplomatico sensibile e disponibile al dialogo e alla collaborazione con il mondo del volontariato, sempre presente ed interessato alle attività di cooperazione allo sviluppo. Sabato scorso aveva incontrato P. Franco Bordini, cooperanti e missionari in una tappa prima della partenza per Goma. Ci stringiamo vicino alla moglie dell’Ambasciatore Zakia Seddiki, Presidente di un’organizzazione umanitaria e alle 3 figlie, ai familiari, alle colleghe e ai colleghi delle vittime di questo omicidio. Ancora una volta piangiamo persone impegnate per la pace, il dialogo e la solidarietà, che hanno sempre perseguito con spirito di servizio verso il loro Paese e non solo.

Chi era Luca Attanasio, il curriculum dell’ambasciatore italiano

Nato a Saronno (Varese) il 23 maggio 1977, Luca Attanasio ha iniziato la sua carriera da diplomatico subito dopo la laurea in economia aziendale alla Bocconi di Milano.

Il suo primo incarico è stato quello di Segretario in legazione in prova nella carriera diplomatica. Da qui una lunga esperienza all’estero prima come segretario commerciale a Berna, poi come console a Casablanca e, infine, come Primo Segretario e consigliere ad Abuja. Nel mezzo anche un incarico alla Farnesina con il ruolo di capo Segreteria della Direzione Generale Mondializzazione e Questioni globali. L’arrivo in Congo nel 2017 come Incaricato d’Affari. Un ruolo confermato anche due anni dopo.

Al suo fianco da diversi anni c’era la moglie Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione Mamma Sofia, un gruppo che aiuta i bambini e le giovani madri in Congo. Proprio la coppia pochi mesi fa aveva ricevuto il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace. I due avevano anche tre figli.

Luca era molto amato a Limbiate, città dove è cresciuto, come anche confermato dal sindaco della cittadina lombarda ai microfoni di Lapresse: “Increduli e distrutti, era solo un ragazzo. Resterà per sempre il nostro fanciullo immortale“.

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